Omicidio di Provaglio: «Morte per asfissia dopo calci e pugni»
Simona Simonini, la donna assassinata a Provaglio d'Iseo lo scorso 16 novembre «è morta per asfissia da strozzamento dopo essere stata presa a calci, pugni e morsi». A riferirlo sono i consulenti della Procura di Brescia. Per il delitto è stato arrestato il compagno di Simona Simonini, il 46enne Elio Cadei che ha sempre spiegato di non ricordare, a causa dell'abuso di alcol, cosa fosse successo.
«La causa del decesso di Simona Simonini - scrivono i consulenti del pm - è da identificarsi in frattura delle ossa nasali, fratture nasali e focali aree di emorragia». La donna al momento del decesso era sotto influenza di alcol e antidepressivi «che possono rendere conto di uno stato di minor lucidità e capacità di reagire a insulti esterni» riferiscono i
medici.
«Le lesioni di natura contusiva sul cadavere - aggiungono - sono dovute a calci, pugni e morsi, mentre le lesioni al collo sono compatibili con una violenta costrizione manuale». Stando alle analisi effettuate su Elio Cadei, al momento dell'arresto, l'uomo aveva in corpo un'elevata quantità di alcol e antidepressivi «collocabile il tutto anche a tre giorni prima del delitto».
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