Omicidio di Cologne, domani l'interrogatorio di convalida per il meccanico arrestato

Il 53enne accusato di aver saldato il suo debito con il sangue si difende: «Non l'ho ucciso io»
COLOGNE: DOMANI L'INTERROGATORIO
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In attesa di incontrare il giudice Matteo Grimaldi per l’interrogatorio di convalida del fermo - appuntamento fissato per la mattinata di domani in carcere a Canton Mombello - Cristiano Davide Mossali anche ieri, al suo secondo risveglio in cella, ha incontrato il suo difensore. Il 53enne meccanico di Palazzolo accusato dell’omicidio premeditato di Nexhat «Nino» Rama, il 40enne kosovaro trovato carbonizzato all’interno del bagagliaio di una Range Rover sciolta dalle fiamme, cerca di allontanare da sé ogni sospetto. Ammette la conoscenza con la vittima, si limiterebbe a parlare di un rapporto confidenziale con lei, ed escludere screzi.

Tasselli che mancano

Non è detto che Mossali domani dica altrettanto al giudice. L’eventualità si avvalga della facoltà di non rispondere, in attesa di mettere mano al fascicolo delle accuse, è tutt’altro che remota. Così come non è remota l’ipotesi che non chiarisca quelle contraddizioni emerse nell’interrogatorio al quale è stato sottoposto giovedì e al termine del quale da persona informata sui fatti si è trasformato nell’unico, almeno per ora, indiziato del brutale omicidio. Le indagini intanto proseguono. I carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Chiari, oltre alla ricerca dell’arma che ha sparato, sicuramente il colpo trovato nel cranio della vittima, stanno cercando di capire chi l’abbia fornita all’indagato e se questi abbia fatto tutto da sé o se nel delitto, quanto meno nelle sue fasi preparatorie, siano coinvolte altre persone.

Gli inquirenti, inoltre stanno cercando di ricostruire il percorso che il 53enne meccanico di Palazzolo potrebbe aver fatto una volta - questa almeno la ricostruzione dell’accusa - aver saldato con piombo e benzina il suo debito da 50mila euro nei confronti della vittima. Se ci sono testimoni che hanno visto la Range Rover data alle fiamme con tutto il suo contenuto sfrecciare nei campi e inabissarsi tra i filari di vite e il granoturco, non c’è nessuno, almeno per il momento, che ha visto l’autista di quel suv allontanarsi dai campi della località Rodenga. Gli inquirenti sono alla ricerca di filmati, magari registrati anche con l’ausilio di droni, che possano essere utili alla causa.

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