Omicidio Bani, la mamma: «Ditemi dove andrà l’assassino»
L’appello arriva nella settimana più difficile, con i ricordi e il dolore che tolgono il sonno. «Il 19 settembre mia figlia avrebbe compiuto 35 anni e il 22 sono cinque anni che è stata uccisa. Lo Stato non si dimentichi».
A parlare è la madre di Daniela Bani, la donna ammazzata a coltellate a Palazzolo dal marito tunisino Mootaz Chanbi, condannato dalla giustizia italiana in via definitiva a 30 anni, ma che dall’Italia è scappato il giorno stesso del delitto. Ora si trova in carcere in Tunisia, arrestato a febbraio scorso dopo una lunga latitanza. «Ma non è in cella per scontare le condanne italiane che in Tunisia non valgono. Si trova in custodia cautelare temporanea» spiega l’avvocato Silvia Lancini. Traduzione: «Potrebbe uscire di prigione a breve» dice il legale.
«E io temo di ritrovarmelo sulla porta di casa. È un vendicativo e ho paura, per me e per i suoi figli che sto crescendo io» aggiunge Giuseppina Ghilardi, la mamma della vittima. «Chiedo al Governo italiano di muoversi per capire quale sia la posizione dell’assassino di mia figlia. Il ministro della Giustizia Bonafede mi aveva promesso una telefonata. La sto ancora aspettando».
Nel frattempo dallo Stato italiano è arrivata una proposta beffa. «A giugno mi sono stati proposti 750 euro di risarcimento, 150 euro a parte civile. Li ho rifiutati e mi sono vergognata».
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