Omicidio Bani, il tema-choc: «Ma che fine ha fatto mia mamma?»
«Ho visto passare per il corridoio mio papà però questa volta senza la mamma e mi sono chiesto: “Ma che fine ha fatto mia mamma?”. Da quel momento non l’ho più vista».
È il pensiero del figlio maggiore di Daniela Bani, la giovane donna che nel 2014 fu uccisa a Palazzolo nella sua abitazione dal marito, Mootaz Chaanbi, condannato ieri in appello a 30 anni di carcere ma in contumacia, perché nel frattempo fuggito in Tunisa, suo Paese d'origine.
Le parole del piccolo sono quelle affidate al tema scolastico letto in aula dall’avvocato di parte civile. Un testo che ha commosso tutti. «Vorrei riabbracciare la mamma – ha scritto il bambino - ma purtroppo non si può fare, mi rimarrà per sempre nel cuore un dolore ed un rimpianto».
Nel tema, al piccolo come a tutti i suoi compagni di classe, veniva chiesto di raccontare il giorno più brutto. Il piccolo ovviamente non ha potuto che pensare alla mamma mai più rivista dopo quel terribile 22 settembre di quattro anni fa.
Ecco il tema integrale:
«Era una tranquilla mattina di sole, io stavo ancora dormendo, poi è arrivata mia mamma a svegliarmi vestita così: camicia a quadretti rossi e bianchi, jeans e coda di cavallo fermata da un cerchietto. Era più solare del solito, e non ho sentito mio fratello perché era andato all'asilo. Dopo che ho fatto colazione sono andato in camera a vestirmi, per andare a prendere mio fratello all'asilo, poi ho visto mia mamma e mio papà che andavano verso la loro camera e hanno chiuso la porta a chiave e da qual momento non ho più sentito mia mamma.
Poi dopo qualche minuto ho visto passare per il corridoio mio papà però stavolta senza la mamma e mi sono chiesto: "Ma che fine ha fatto mia mamma?".
E da quel momento non l'ho più vista. E a scriverlo mi sembra ancora di riviverlo per la seconda volta, ma la prima è più dolorosa, secondo me, delle altre e però non si può tornare indietro, se no l'avrei già fatto!
Mi piacerebbe riaverla indietro e tenerla stretta, stretta a me. Ma purtroppo non si può fare, mi rimarrà per sempre nel cuore con dolore e rimpianto. Non me lo perdonerò mai, ma proprio mai. E l'importante è che resterà vicino a me con lo spirito, e andrò al cimitero quando potrò e la terrò sempre nel cuore, e in parte a me».
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