Obiettivo ripartenza: dopo il rogo, la Feltri torna a produrre

In Prefettura il piano per riavviare la produzione nell’azienda tessile di Marone. I dipendenti usufruiranno della cassa integrazione
FELTRI, CORSA PER RIPRENDERE LA PRODUZIONE
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Ripartire il prima possibile. Questo la volontà che la dirigenza della «Feltri» di Marone, l’azienda tessile andata a fuoco nella notte del 19 aprile, ha espresso durante il vertice di ieri in Prefettura. Al tavolo convocato dal prefetto Attilio Visconti e al quale hanno preso parte il sindaco del Comune sebino, forze dell’ordine, sigle sindacali e l’Associazione industriale bresciana, i vertici della società hanno annunciato la prossima stesura di un cronoprogramma per la ripresa dell’attività produttiva.

La speranza è che questa possa concretizzarsi nel giro di qualche mese: i reparti di tessitura e termofissaggio, non interessati dall’incendio, potranno invece tornare operativi «già a partire dal mese di maggio» come sottolineato dalla stessa Feltri in una nota. La notizia è stata accolta positivamente dagli attori presenti, con i sindacati che hanno chiesto di essere coinvolti nella redazione del piano e il prefetto che ha ribadito la completa disponibilità del suo ufficio nel far incontrare le parti.

Nel frattempo i lavoratori, più di 100 ma che salgono a 300 considerando l’indotto, potranno usufruire della cassa integrazione. Questa verrà integrata dall’azienda non appena tutto l’iter burocratico sbloccherà l’ammortizzatore sociale. Al fine di facilitare il percorso Visconti si è detto pronto ad andare nelle sedi istituzionali preposte per portare avanti l’istanza. Ma l’incontro ha inevitabilmente toccato anche altri problemi venutisi a creare a seguito del rogo.

Innanzitutto si è discusso di ambiente e del potenziale rischio di inquinamento dell’area circostante. Arpa nei giorni scorsi ha già rassicurato sulla non pericolosità della situazione, chiedendo però tempo per ulteriori verifiche di carattere tecnico e chimico. Aperta ancora anche la partita ferrovia Brescia-Edolo, interrotta tra le stazioni di Sale Marasino e Pisogne al fine di evitare incidenti. Anche in questo caso il prefetto si è messo a disposizione, per verificare insieme al gestore Trenord la ripresa del servizio pur garantendo i requisiti di sicurezza alla linea.

 

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