Niente scalo merci, ma i treni a idrogeno trovano casa a Rovato

In fase di realizzazione la maxi officina per la manutenzione e il lavaggio dei convogli del futuro
La stazione di Rovato -  © www.giornaledibrescia.it
La stazione di Rovato - © www.giornaledibrescia.it
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Rivoluzione in stazione. L’area degli scali ferroviari di Rovato (la Milano-Venezia da un lato e la Rovato-Iseo-Edolo dall’altro) è al centro di una serie di progetti, alcuni già partiti, che potrebbero rivoluzionare lo skyline di viale Cesare Battisti e via Lombardia, principali assi viari che collegano il centro storico alle frazioni.

Nessun trasferimento

Lo stravolgimento principale, ventilato da più parti negli ultimi mesi, non ci sarà: Cisaf e Lotrafer, operatori attivi nello scalo merci di Bergamo, hanno detto definitivamente no al progetto, perché il trasferimento temporaneo dello snodo logistico a Rovato, come invece indicato da Rfi, è «tecnicamente impraticabile». Ieri, infatti, l’ultimo treno diretto in Svezia ha lasciato lo scalo orobico, senza che le due società cambiassero idea rispetto al trasloco nella capitale della Franciacorta.

Maxi officina

Chi invece continua a puntare su Rovato è Ferrovienord, che ha scelto la cittadina dell’Ovest come sede per la maxi officina di manutenzione dei futuri treni a idrogeno sulla linea che conduce verso la Valle Camonica. Da qualche giorno, subito a est della stazione, la vista è cambiata: i lavori di realizzazione del grande capannone che servirà da ricovero per i futuri treni sono di fatto terminati. Il gruppo Fnm, che si occupa del progetto «H2iseO», ha messo sul piatto 18 milioni di euro per l’intervento, che dovrebbe durare tre anni. In realizzazione c’è un deposito per la manutenzione e il lavaggio dei treni e cinque binari di deposito, di cui due per lo stazionamento e il rifornimento mobile di idrogeno.

Altri lavori

A poca distanza è già iniziata la riqualificazione e l’adeguamento dei binari del piazzale della stazione Fs di Rovato, con la sistemazione del passaggio a livello di via Lombardia: un intervento necessario anche per garantire, nel prossimo futuro, il tracciato della pista ciclopedonale diretta verso il centro storico, bypassando così il tracciato dell’ex Padana Superiore. Altri lavori toccheranno poi la stazione Rovato Borgo, per garantire l’accessibilità in autonomia alle persone con difficoltà motorie.

Sul lato sud di via Lombardia, infine, si torna a parlare dell’ex Consorzio agrario. Il proprietario (un privato) avrebbe presentato un progetto di trasformazione degli spazi in area artigianale. Il Comune, però, ha ridotto - nell’ambito della variante al Pgt in corso d’approvazione - le volumetrie consentite in precedenza. La vicenda è così approdata al Tar. Saranno i giudici a dovere stabilire, indirettamente, cosa sarà dell’area, utilizzata per lo smistamento della granaglie provenienti dai campi di mezzo Ovest bresciano tra il Secondo Dopoguerra e gli anni ’90 e da allora, di fatto, inutilizzato.

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