Navi «elettriche» e rischio frana: sul lago d'Iseo si punta sulla sicurezza
Con il nuovo anno appena iniziato, per l’Autorità di bacino è giunto il momento di chiarire alcuni punti chiave per quel che riguarda viabilità, sicurezza e rischi ambientali sul lago d’Iseo. Un bilancio è stato fatto da Alessio Rinaldi, presidente del sodalizio, in occasione dell’ultima assemblea dell’ente.
Una delle questioni ancora sul tavolo riguarda le motonavi Predore e Sale Marasino. La prima imbarcazione, un’ibrida-elettrica ferma in cantiere per problemi di costruzione, potrebbe essere disponibile a partire dai prossimi mesi. Dopo la consulenza del professor Ruggiero dell’Università di Genova, sono stati definiti gli interventi da predisporre per poterla sistemare. Inoltre, dopo l’iter processuale, la nave è tornata a disposizione di Navigazione lago d’Iseo. Per quel che riguarda la Sale Marasino, il contratto è stato rescisso un anno fa e la motonave mai realizzata: l’ente, a cui è stata data piena ragione, è quindi in attesa del risarcimento dei danni da parte del giudice.
Novità
Il 2023 vedrà anche l’ampliamento della flotta con l’acquisto di due nuove motonavi, sempre elettriche, da impiegare nelle tratte Sulzano-Peschiera Maraglio e Sale Marasino-Carzano.
Durante l’assemblea, inoltre, sono stati resi noti anche gli aggiornamenti relativi alla frana di Tavernola e conseguente necessaria messa in sicurezza del monte Saresano. Gli accertamenti geologici, propedeutici alla stesura del progetto, si sono rivelati piuttosto complessi, ma stanno per concludersi. Pertanto,si confida che entro i primi sei mesi di quest’anno si possa avere a disposizione il progetto definitivo per dare finalmente avvio ai lavori. Questi erano infatti stati finanziati, circa un anno fa, da Regione Lombardia con un ingente contributo di quattro milioni e ottocentomila euro, la cui prima tranche è stata messa a disposizione proprio lo scorso novembre. Le successive due erogate entro il 2024.
Sempre sul versante ambientale, Autorità di bacino ha stipulato un accordo con la Direzione Generale Ambiente della Regione Lombardia per l’analisi del materiale ritrovato sul fondo del lago, vicino Tavernola, anche grazie al coinvolgimento di Arpa e del Cnr. Grazie ai risultati delle analisi, nel corso dell’anno, si potrà procedere con le necessarie attività di bonifica ambientale.
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