Montisola, terza dose di massa: si parte l’11 dicembre
Sei mesi di immunità: per tutto questo tempo, da fine maggio a fine ottobre, Montisola ha vissuto il suo status di isola «Covid free»; poi un caso a inizio novembre ha fatto un po’ crollare l’illusione che ogni pericolo fosse ormai alle spalle. Bisogna rafforzare le difese e la via è una sola, quella della vaccinazione. È tempo di terza dose, che sull’isola sebina, come avvenne per le prime due, sarà somministrata in modo massivo a tutta la popolazione che aveva completato il ciclo più di sei mesi fa.
L’appuntamento è fissato per l’11 dicembre. In quella data, così come nelle occasioni precedenti, i vaccini saranno somministrati nella palestra della scuola secondaria di Siviano e a domicilio per gli impossibilitati a muoversi. Quasi tutta la popolazione di Montisola (vaccinata al 98,62%) ha ricevuto il Moderna; alcuni cittadini si sono invece recati in altri centri vaccinali dove è stato loro somministrato il farmaco Pfizer. Anche questi, però, se lo vorranno l’11 dicembre potranno ricevere Pfizer direttamente sull’isola.
Un ulteriore appuntamento per la terza dose, dedicato ad altri cittadini montisolani che al momento non hanno ancora maturato i sei mesi dalla seconda dose, sarà fissato per la metà di gennaio.
«È un bel regalo di Santa Lucia con due giorni di anticipo - afferma il sindaco Fiorello Turla -. Un obiettivo cercato, voluto e raggiunto grazie al prezioso contributo dell’unità di crisi di Areu Regione Lombardia, dei nostri medici di base compresi i pensionati, di infermieri e volontari coordinati da Asst Franciacorta». Turla poi si sofferma su coloro che rifiutano il vaccino: «Il generale Figliuolo ha affermato che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire e se tutti facessero come noi, che siamo vaccinati quasi al 99%, oggi non saremmo in queste condizioni. Siamo ostaggio di una minoranza che tiene sotto scacco l’intero sistema Italia, senza rispetto per la maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati. Gente che ha dimenticato troppo in fretta le sofferenze di questo periodo di pandemia e non ha rispetto per nessuno e non guarda quello che accade fuori dai nostri confini. Noi sindaci la nostra parte l’abbiamo fatta, perché abbiamo ancora impresso nella mente la perdita di parenti stretti e amici, e le tante vittime di questo nemico invisibile che non molla la presa. Siamo da due anni in prima linea, appesi ai report giornalieri dell’Ats, abbiamo coperto tutti i ruoli per la nostra comunità e all’occorrenza siamo stati anche psicologi nei momenti di massimo sconforto. Ora basta con questi benedetti No vax, ora più che mai deve passare il messaggio delle istituzioni locali che più siamo prima vinciamo, non c’è tempo da perdere».
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