«Mio fratello aveva una doppia vita, è stato fatto sparire»
Il mistero nella polvere. Bianca, come quella che Roberto Bracchi spacciava nascondendola in pacchetti di sigarette tutti diversi tra loro in base ai clienti.
«È vero, aveva una seconda vita e l’ho scoperto solo dopo la sua scomparsa», ammette Paolo Bracchi. È il fratello del barista di Monticelli Brusati svanito nel nulla quasi quattro anni fa. Era il 15 novembre 2013 quando saluta gli amici dicendo di essere diretto a Rovato. La sua auto viene però trovata a Travagliato. Ma di lui nessuna traccia e il silenzio non si è mai rotto da quel giorno. Nonostante alcune macchie di sangue repertate sul tappetino della vettura e su un sedile, le indagini non hanno mai svoltato.
«Non è scomparso per sua volontà» dice sicuro il fratello. «Chi lo ha fatto sparire è da cercare tra le persone che sapevano della sua seconda vita, di quel traffico di cocaina che gestiva da Padova a La Spezia e fino a Napoli». Un giro d’Italia della coca svelato dai tabulati telefonici finiti nel fascicolo di inchiesta. Paolo Bracchi, oggi a distanza di quasi quattro anni e con una mamma ultraottantenne molto malata, non si nasconde più e gioca a carte scoperte per arrivare alla verità. In questo lungo periodo ha detto tutto quanto sapeva e quanto ha scoperto sul conto del fratello al magistrato titolare dell’indagine Carlo Pappalardo e ai carabinieri.
Uno snodo potrebbe essere la figura di una donna con la quale Bracchi aveva rapporti e alla quale sono dirette le telefonate fatte dallo stesso la mattina del 15 novembre 2013. Chiamate rimaste senza risposta. «Ma dal cellulare di mio fratello sono partite altre telefonate dopo la sua scomparsa e i tabulati parlano chiaro» afferma convinto Bracchi. «E poi il telefono che mi è stato riconsegnato da chi indaga non è quello di mio fratello».
La donna che potrebbe dare una nuova chiave di lettura al giallo è stata arrestata a maggio perchè trovata con quasi un chilo di cocaina in auto e il suo nome sarebbe legato ad un’altra recente indagine per traffico internazionale di droga.
«Sono sicuro che qualcosa si sta muovendo e presto la verità emergerà» è il pensiero di Paolo Bracchi. «Non so cosa sia successo, ma Roberto è stato fatto sparire. Lo hanno cercato anche in alcune cave nel Bresciano» ricostruisce il fratello dello scomparso, che mai ha perso la speranza di trovare un perchè al caso che ha travolto la sua famiglia. «Ho saputo che mio fratello voleva cambiare vita. Voleva chiudere con lo spaccio, chiamarsi fuori da quei giri». Chi glielo ha impedito?. «Non ho la certezza - dice Paolo Bracchi - ma chi sapeva della sua seconda vita ha la risposta in tasca».
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