Maxi rete per cardellini: denunciato bracconiere

L’impianto aveva permesso al bracconiere di catturare oltre cento uccelli protetti
Alcuni degli uccelli salvati
Alcuni degli uccelli salvati
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Un impianto molto particolare di cattura illegale di uccelli è stato scoperto domenica dagli agenti della Polizia provinciale ad Adro. È composto da una lunga rete sospesa in una siepe alberata che veniva ispezionata grazie a una passarella aerea. 

L’impianto aveva permesso al bracconiere di catturare oltre cento uccelli protetti (lucherini, cardellini, verdoni, passere scopaiole, verzellini, peppole, fringuelli, capinere e frosoni).

Questi uccelli sono stati sequestrati insieme ad esemplari di tordo sassello e tordo bottaccio (privi degli anelli inamovibili previsti dalla legge) e trasferiti al Cras Wwf Riserva Naturale Valpredina di Cenate Sopra (in provincia di Bergamo) per le prime cure e per essere successivamente liberati.

L’operazione - che ha portato alla denuncia del bracconiere - ha visto la Polizia provinciale collaborare con le Guardie Wwf (nucleo di Brescia), le Guardie Arcicaccia di Brescia e le Guardie ecologiche volontarie della Regione.

«L’impianto era difficilmente osservabile proprio per il posizionamento aereo delle reti - racconta Antonio Delle Monache, coordinatore delle Guardie del Wwf Lombardia -. Ancora una volta ringraziamo la Polizia provinciale per la professionalità e la dedizione dimostrate». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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