Lutto a Palazzolo: è morto Claudio Ghezzi, protagonista del volontariato
![Addio a Claudio Ghezzi, alpino e fondatore dell'associazione Amici di Padre Riccardo - Foto © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/18owkvo4m9d58ogrt99/0/addio-a-claudio-ghezzi-alpino-e-fondatore-dell-associazione-amici-di-padre-riccardo.webp?f=16%3A9&w=826)
È una domenica colma di tristezza quella di oggi per la comunità di Palazzolo sull'Oglio, sconvolta dalla notizia della scomparsa di Claudio Ghezzi, 66 anni, uno dei volti più noti del volontariato della città dell'Ovest e dell'intera zona. Alpino e fondatore dell'associazione Amici di Padre Riccardo, Ghezzi stava lottando da anni contro una malattia che lo aveva debilitato, ma non gli aveva mai impedito di continuare ad aiutare il prossimo attraverso numerose iniziative di solidarietà.
La sua tenacia e l'incredibile volontà di fare del bene lo avevano portato ad adoperarsi nell'ultimo quindicennio ad aiutare la missione di Itololo, in Tanzania, guidata dal missionario passionista gabianese padre Riccardo Caffi. Nella comunità africana aveva coordinato la costruzione e poi l'ampliamento dell'ospedale, recandosi numerose volte sul posto e gestendo i fondi raccolti, i materiali, le spedizioni, gli eventi sul territorio.
Proprio il suo impegno sia nel gruppo delle penne nere palazzolesi sia soprattutto per l'Africa lo avevano portato a ricevere nel 2017 la Benemerenza civica della città di Palazzolo, consegnatagli dall'allora sindaco e amico Gabriele Zanni, con cui partecipò al supporto concreto della popolazione locale. Proprio Zanni ha lasciato un messaggio di commiato pochi minuti fa sui social: «Non ci posso ancora credere. Sapevi quanto ti ero grato per la tua amicizia, per aver condiviso due delle più belle esperienze della mia vita in Tanzania nelle missioni di Padre Riccardo. Sapevi quanto ti ammirassi per la tua instancabile, al limite del cocciuto, attività a favore degli altri. Per il coraggio dimostrato nel fronteggiare le tue disavventure di salute. Senza abbatterti e sempre lottando. Per non parlare del tuo essere Alpino vero. E ora sei andato avanti. Un fulmine a ciel sereno».
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