Luisa Corna inaugura la nuova cucina della casa di riposo
Una cucina tutta nuova, sicura, al passo con i tempi e di un’efficienza prossima a quella di un ristorante. È questo l’importante intervento che è stato presentato ieri alla casa di riposo di Palazzolo, in via Britannici.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno presenziato il presidente dell’ente Fondazione Don Cremona, proprietario e gestore della struttura, don Paolo Salvadori (parroco di Santa Maria Assunta e Sacro Cuore), il direttore generale della Rsa Piergiuseppe Mondini, il sindaco Gabriele Zanni e la nota cantante e presentatrice tv Luisa Corna, a cui è stato affidato non solo il taglio del nastro ma anche un concerto che ha deliziato gli ospiti della casa di riposo, e che si è tenuto insieme alla sorella Sara.
Costi. L’intervento progettato dallo Studio tecnico Bonari, condiviso con la Sovrintendenza e con il Comune, è costato circa 70mila euro ed è stato ultimato in due mesi. Sono state completamente rifatte delle vecchie (e vetuste) cucine, che sono state anche adeguate alle più recenti normative in materia di sicurezza.
La cucina, inoltre, non è una risorsa soltanto per gli ospiti della casa riposo, ma anche per molti altri anziani palazzolesi che usufruiscono del servizio di pasti a domicilio messo a disposizione dell’associazione Cor Unum. «Questo è un importante traguardo che mira a rinnovare i locali e aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi erogati - ha spiegato il direttore generale della Rsa Piergiuseppe Mondini -. Questo non è però che un primo passo in questa direzione: di recente il Cda ha infatti approvato un piano di riordino complessivo della struttura che, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, porterà a nuove migliorie».
Storia. La casa di riposo Don Cremona di Palazzolo conta attualmente 75 ospiti e si trova in un palazzo di pregio del borgo medievale di Mura, Palazzolo Foresti, uno dei più antichi della città, databile al Seicento, ma che nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di ristrutturazione. La struttura, fino all’Ottocento proprietà di privati, era poi passata nelle mani della Parrocchia, a cui è rimasta fino agli anni Quaranta del Novecento, per poi passare alla Fondazione.
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