L’ex municipio di Nigoline rinasce: presto sarà il nuovo polo del turismo
Spazi ricettivi a favore di un turismo «lento». Quello che apprezzano le colline della Franciacorta in cui è immersa Nigoline, frazione di Corte Franca nota per i suoi palazzi nobiliari. Qui, in una parte dell’immobile che una volta era il municipio - quando non esisteva ancora il Comune di Corte Franca ma ognuno dei quattro paesi aveva una propria sede comunale - verrà realizzata una nuova area di ospitalità turistica.
L’Amministrazione di Corte Franca infatti è risultata beneficiaria di un contributo proveniente dalla dote del Recovery Fund: una cifra di 970mila euro per la ristrutturazione e la messa in sicurezza sismica dell’edificio dell’ex municipio di Nigoline.
Il progetto
«Avevamo inoltrato la richiesta lo scorso anno ma non era andata a buon fine - spiega il vicesindaco Lorenzo Olivero - quest’anno invece il progetto è stato avvallato. Vista la potenzialità della struttura, che si sviluppa su tre piani, pensiamo di poter dedicare una parte al turismo, una al sociale - dal momento che Nigoline non ha spazi aggregativi se non l’oratorio - ed una, ovvero l’interrato con il portico, alle manifestazioni».
Al milione circa per l’ex municipio, si aggiunge un altro contributo ricevuto: 285 mila euro per interventi atti a prevenire il dissesto idro-geologico. «Si interverrà in questo caso su due tratti del reticolo idrico: sul Monte Alto, sempre nella frazioni di Nigoline, e a Borgonato dove passa il Longarone, nei pressi di un ponte carrabile».
Soddisfazione
La comunicazione dei due finanziamenti è stata data dal sindaco Anna Becchetti nell’ultimo consiglio comunale. I due gruppi di minoranza, Uniti per Corte Franca e Diego Orlotti sindaco, hanno voluto esprimere soddisfazione per l’assegnazione di questi fondi. «Apprezziamo tutto ciò che può aiutare il nostro Comune a migliorarsi e a valorizzare il patrimonio naturale e gli edifici di proprietà dell’ente - ha comunicato Dario Lazzaretti -. Ci auguriamo che l’amministrazione sappia utilizzare tali fondi nei tempi previsti senza correre il rischio di doverli restituire. I più di due anni per realizzare gli interventi sui bagni dell’istituto comprensivo e per il rifacimento dei parcheggi in via Seradina devono essere un monito per eseguire celermente gli interventi.
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