Legionella sul Sebino: un contagio, non è grave
I sintomi sono simili a quelli dell’’influenza: dolori muscolari, brividi, mal di testa e febbre. Ma per il turista olandese in vacanza in campeggio sul lago d’Iseo, non si trattava di influenza, ma di legionellosi. Prima il sospetto legato ai sintomi, poi la conferma della diagnosi all’ospedale di Ome, dove l’uomo è stato ricoverato con una prognosi di cinque giorni.
Le sue condizioni di salute, dunque, non desterebbero preoccupazioni. Tuttavia, sentir parlare di legionellosi - il primo sospetto è venuto ad un amico medico che si trovava in vacanza con l’olandese - in questi giorni è motivo di allarme. Infatti, nelle scorse settimane sono state oltre cinquanta le persone contagiate dal batterio in provincia di Milano, di cui quattro decedute.
Dall’indagine epidemiologica immediatamente condotta da Ats Brescia dopo la segnalazione, emergerebbe che il batterio della legionella che ha colpito il turista si trovasse nell’acqua presente all’interno della barca noleggiata.
Nella nostra provincia, da gennaio ad oggi si sono registrati 27 casi di legionellosi, ma tutti scollegati tra loro. In Italia i casi confermati sono circa 1500 e in Europa oltre settemila. Per ridurre i potenziali contagi, sottolineano gli esperti del Centro europeo per il Controllo delle malattie, servono regolari controlli per la presenza del batterio e misure di riduzione del rischio nei sistemi idraulici nei luoghi dove ci sono turisti, negli ospedali o in posti dove c’è una forte presenza di popolazione ad alto rischio. Il batterio, infatti (fonte Oms), colpisce soprattutto maschi ultracinquantenni. Altri fattori di rischio sono fumo, alcolimso, malattie polmonari preesistenti, compromissione del sistema immunitario e patologie croniche respiratorie o renali.
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