Le ricette segrete della nonna rivisitate in salsa vegan

Apre «Nona Ninì», il primo ristorante di gastronomia vegetale della Franciacorta
Alessandra Dogali e Marco Ribola
Alessandra Dogali e Marco Ribola
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L’enogastronomia tradizionale reinventata in salsa veg. La cucina di casa, dove quattro generazioni di donne rovatesi hanno regnato sovrane, che si apre agli ospiti. Convivialità e bontà, con un pizzico di web.

È la ricetta vincente di «Nona Ninì», il primo Vegan Home Restaurant della Franciacorta. L’idea, contagiosa, è venuta a una coppia di giovani bresciani: Alessandra «Alle» Dogali, cuoca di Lodetto di Rovato, e Marco Ribola, il marito lacustre (è originario di Montisola).

Partito come un gioco, alcuni mesi fa, tra passaparola e Facebook «Nona Ninì» è diventato una delle piccole tendenze dell’Ovest Bresciano. Nella casa di famiglia di via Laffranchi 12 a Rovato il cibo torna alla sua natura primigenia: momento di condivisione, di scambio, di calore umano. Una cucina che arriva da lontano, avendo attraversato almeno un secolo di vita: dalla bisnonna Marietta, che durante la seconda guerra mondiale gestiva uno dei tanti licinsì (osterie) di Lodetto a nonna Luigia, da mamma Maria Rosa fino all’ultima della stirpe, Alessandra, che ha aggiunto l’anima vegana, innovando una storia che prosegue tramandata, è davvero il caso di dirlo, di generazione in generazione.

«A Nona Ninì - spiegano i due fondatori - si mangiano i cibi con le ricette delle nostre nonne ma senza derivati animali. Il vino, Curtefranca Doc, è servito nelle brocche o nei fiaschi. Da noi è normale trovare le carte da briscola sul tavolo, perché siamo in casa. E ci sono i bambini che possono trascorrere del tempo assieme nel Bosco della Fate», lo spazio giochi curato da un’altra giovane, Martina, studentessa di psicologia. E si può anche trovare qualche spunto interessante per le proprie ricette. Come l’idea «veg» per i cenoni di fine dicembre, il cavolfiore arrosto alla salsa barbeque con patate alle clementine, curcuma e salvia. «Perché - spiegano a "Nona Ninì" - un piatto delle feste deve essere una vera esplosione di sapori e colori, deve stupire».

 

 

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