Le polemiche sul film dedicato a The Floating Piers

I sindaci di Monte Isola e Sulzano contro Christo, che nel documentario li accusa di essere incapaci e incompetenti
Il trailer del documentario Walking on water
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Una «manipolazione della realtà», secondo Paola Pezzotti, sindaco di Sulzano, una «visione distorta», per Fiorello Turla sindaco di Monte Isola.

I due primi cittadini non risparmiano critiche al documentario «Walking on water», il film di Christo dedicato all’avventura sebina di The Floating Piers, l’installazione che due anni fa fece «camminare sulle acque» un milione 300mila persone, lanciando il lago d’Iseo e Monte Isola sulla ribalta internazionale. Ma del grande successo (compresa l’assenza di intoppi e incidenti nonostante l’enorme affluenza) festeggiato all’epoca, sul grande schermo restano soprattutto polemiche e ombre. Ingiustificate, secondo i due sindaci che, tre anni fa, accolsero a braccia aperte l’artista bulgaro americano rendendo possibile la realizzazione di un’opera che altrove era stata respinta.

«Non ho capito perché Christo ha voluto un film del genere - spiega Pezzotti -, in cui mettendo in rilievo le cose negative, ha fatto emergere se stesso come un eroe in grado di risolvere tutte le situazioni. Nei dialoghi tra Christo e il nipote Vladimir, che all’epoca lo accompagnò, spesso veniamo definiti "incapaci" e "incompetenti". In realtà a mio avviso andò tutto benissimo, tanto che io personalmente lo rifarei - ribadisce Pezzotti -. Resta l’amaro in bocca e l’impressione che fosse tutto premeditato: le telecamere arrivavano quando c’era qualcosa che non andava, ma sono stati davvero pochi momenti. Christo avrebbe potuto lavorare sulla magia del suo lavoro: lo ritengo un genio e un grande artista, non aveva bisogno di mettere in luce solo le difficoltà».

Turla, con la consapevolezza di oggi, forse si tirerebbe indietro: «All’epoca era stato Christo a volere più gente possibile per fare il botto, mentre noi amministratori eravamo preoccupati per la sicurezza. Dal film emerge il contrario. Io so che dopo due giorni emisi l’ordinanza perché il ponte fosse chiuso la notte, limitando gli accessi per consentire la pulizia e il riposo su Monte Isola. Feci una scelta per tutelare il territorio, ma nel film non se ne parla». «La verità che rimane e che va oltre le polemiche è la pubblicità che Christo ha fatto al lago d’Iseo - conclude Antonella Pastore, titolare dell’hotel Rivalago che ospitò l’artista - di cui beneficiamo oggi e che proseguirà in futuro».

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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