L'ambulanza arriva, ma la bimba nasce in cucina
Aveva proprio voglia di vedere il mondo ed è nata, come una volta, nella cucina di casa. Per la sua mamma non c’è stato infatti nemmeno il tempo di raggiungere in ambulanza l’ospedale: quando è arrivato l’equipaggio della Croce Rossa, i dolori della donna si sono fatti intensi e, in una manciata di minuti, la piccola ha emesso il suo primo vagito tra l’emozione indescrivibile del suo papà e dei soccorritori che l’hanno aiutata a vedere la luce.
L’episodio che ha fatto spuntare un bel fiocco rosa nel cuore di Marone è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì. Attorno alle 17 la centrale del Soreu di Bergamo ha inoltrato la richiesta di intervento al Comitato di Palazzolo della Croce Rossa e, dal Gruppo di Iseo, sono scesi in campo Luigi Boioni, 55enne di Palazzolo, Maurizio Rosa, 48enne di Capriolo, e un infermiere dell’azienda ospedaliera Mellino Mellini. I tre, in pochi minuti, hanno raggiunto in autolettiga la casa della famiglia originaria del Burkina Faso.
«Quando siamo arrivati - racconta emozionato Luigi - la donna, una trentenne già madre di tre bambini, lamentava forti dolori. Abbiamo quindi cercato di farla sedere per poi trasportarla in ambulanza al vicino ospedale di Iseo, ma non c’è stato tempo: lei urlava e, una volta capito che la bimba stava nascendo, abbiamo assistito la signora nel parto». Tutto si è svolto «come da manuale - commenta sollevato il 55enne, già padre di una ragazza -. Abbiamo avvolto la piccola in un telo sterile e in una coperta isotermica e abbiamo trasportato lei e la mamma, ancora con il cordone ombelicale attaccato, all’ospedale di Iseo».
Per Luigi e colleghi si è trattato di «un intervento particolarmente emozionante: assistere alla nascita di una nuova vita è sempre una grande gioia», commenta Luigi, che già anni fa aveva aiutato una donna a partorire. L’indomani i tre sono andati a Iseo, in ospedale, a trovare mamma e figlia. «Volevamo accertarci che stessero bene. È stato bello vedere la bimba in braccio alla sua mamma. Le abbiamo augurato buona vita. Poi, molto felici, siamo tornati al nostro lavoro».
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