La tangenziale di Navezze si riduce per poter diventare realtà

Il sindaco di Gussago Coccoli intende rivedere il progetto iniziale: troppi 2 milioni di euro di spesa
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Tangenziale? Sì. L’ultimazione dell’anello viabilistico di Navezze - con la progettazione del tratto finale della tangenziale - è stato messo in agenda. Nei prossimi mesi inizieranno i nuovi studi dei flussi di traffico e nel 2020 la stesura del lavoro progettuale, con la riduzione del tracciato - prefigurato originariamente - per ragioni di costi e di impatto ambientale. Itempi. Un intervento al quale aveva lavorato a lungo anche il predecessore del sindaco Coccoli, Bruno Marchina, ma che era stato forzatamente rinviato a causa del perverso meccanismo finanziario legato agli investimenti da parte dei Comuni. E proprio questo aspetto ha generato numerose proteste e contestazioni da parte dei partiti politici di opposizione che in questi anni hanno sottolineato il continuo rinvio dei lavori del terzo lotto della strada di Navezze, da parte di Gussago Insieme.

Una fatica incredibile, quella di tentare di srotolare un nastro d’asfalto di poche centinaia di metri. Poche centinaia di metri che consentirebbero, però, di sbrogliare definitivamente una matassa intricata e di ridare fiato e sicurezza a Navezze. E probabilmente di farla rifiorire.

La modifica. Ora, l’idea, è quella di ridurre l’ampiezza del nodo. «Nel 2020 saremo impegnati nella fase di studio e progettazione dell’ultimo tratto della strada di Navezze, che è da rivedere rispetto a quanto era stato previsto dal progetto originale - dice il sindaco, Giovanni Coccoli -. Vorremmo tentare di chiudere il cerchio più a sud di quanto era stato previsto. Ciò per ridurre la spesa e per contenere gli effetti ambientali». Per l’ultimo tratto si prevedeva, in precedenza, una spesa circa due milioni di euro. La cifra sarà appunto ridotta con la riformulazione del tracciato nella parte finale.

Cantieri. I lavori partiranno quindi dall’attuale rotonda a Ovest dell’abitato di Navezze e proseguirà verso Nord - ma evidentemente non fino all’altezza del cosiddetto «pont de fèr», come prefigurato nel recente passato - per ricongiungersi con via San Vincenzo/via Carrebbio. Conclusa quell’opera si potrà avviare una più ampia riqualificazione del fondovalle. Oggi la viabilità di Navezze si conforma alla struttura una «y». Concluso l’intervento essa diventerà una «d»: un nastro che potrà essere percorso a senso unico (come in parte avviene oggi) anche attraverso vie alternative per alleggerire l’impatto viabilistico di transito sul centro abitato. Una curiosità orientativa, rispetto agli studi delle prossime settimane: gli ultimi rilevamenti con gli speed check - dispositivi che controllano la velocità - hanno evidenziato che il 51% degli eccessi di velocità sono stati raggiunti da auto di non residenti. Un dato che fa emergere il problema di Navezze, come zona di transito.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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