La siccità comincia a mostrarsi: i livelli del lago d'Iseo calano

Con una scorta di neve scarsa sui monti si teme una stagione in cui si svuotino le riserve idriche
Il Lago d'Iseo visto dall'alto
Il Lago d'Iseo visto dall'alto
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Non c’è scorta di neve nei «serbatoi» alpini, quelli del Gruppo dell’Adamello, per intenderci, che, in primavera, col disgelo rilasciano l’acqua che va dall’Oglio al Sebino. In questa situazione, assai anomala - come sottolinea il direttore del Consorzio dell’Oglio Massimo Buizza - si stanno svuotando le riserve e di conseguenza si abbassa il livello della falda, difficile così da recuperare.

«Non è una bella situazione - commenta Buizza ed è insolita perché, seppur ci siano stati numerosi periodi siccitosi negli anni scorsi, sono sempre stati recuperati con le precipitazioni a seguire; oggi invece sono trascorsi due mesi senza pioggia ma anche senza neve, che è il fattore più preoccupante».

Gli afflussi al lago d'Iseo sono bassissimi, entrano circa 20 metri cubi al secondo, e quindi di riflesso lo sono anche le portate, ne escono in media tra i 32 ed i 36; l’altezza idrometrica era ieri, sabato 29 gennaio, 0,7 centimetri sullo zero idrometrico quando lo scorso anno era +63 centimetri. Il livello del lago è calato a vista d’occhio ed il bacino si mostra in una veste che non gli appartiene nella versione invernale, quanto piuttosto in quella tardo estiva. Purtroppo le previsioni non prospettano perturbazioni in arrivo nei prossimi giorni quindi la realtà non cambierà, se non in peggio, in attesa di acqua e neve.

L’excursus di dati storici, dal 1933 al 2020, riportati dall’ente regolatore del lago d’Iseo, il Consorzio dell’Oglio, mostrano tre annate che hanno toccato dei minimi inferiori a quelli attuali, il 1942, il 1973 e il 1984.

Gli interventi

L’unico aspetto positivo, se proprio se ne vuole cercare uno, è la possibilità di realizzare i lavori di consolidamento e riqualificazione delle passeggiate a lago nei paesi rivieraschi. Le opere infatti sono molto più facilitate dalla condizione di livello basso del lago e, visto che nei prossimi mesi, partiranno diversi cantieri, questi saranno agebolati. La navigazione invece per ora non ha avuto dei particolari disagi anche perché non ci sono, nei mesi invernali, i continui prelievi d’acqua per usi agricoli.

L’ultima considerazione del direttore, in attesa di una primavera piovosa, consiste negli usi idroelettrici dell’acqua dei serbatoi alpini: «Le scorte di neve, e quindi di acqua, servono anche alla produzione di energia, richiesta sempre più pressante oggi».

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