La protesta salva per ora i pini del porto Gabriele Rosa a Iseo

Le motoseghe erano pronte a far sentire il rombo del loro motore a scoppio e il sibilo della lama sul tronco del legno, ma una protesta le ha, almeno ieri, lasciate a riposo. È stato infatti rimandato il taglio di sette pini marittimi che da più di 50 anni svettano sul porto Gabriele Rosa di Iseo.
Gli operai del Comune ieri mattina avrebbero dovuto eseguire il taglio, ma il flash mob di cittadini e associazioni, presenti già dalle 8 davanti al cantiere, ha fatto rinviare l’intervento. Legambiente Sebino, infatti, ha chiamato i carabinieri forestali che hanno verificato le autorizzazioni a procedere.
In commissione paesaggio del Comune di Iseo, nella seduta del 28 settembre, si era parlato del taglio ed era stato approvato l’intervento facendo, però, richieste ben precise: «Viste le relazioni integrative fornite dall’agronomo e dall’impresa esecutrice, la commissione prende atto della necessità di rimuovere i pini esistenti; si prescrive tuttavia che gli esemplari sostitutivi siano di adeguata altezza e sufficientemente ombreggianti per il tratto di passeggiata».
«Il taglio dei pini marittimi, programmato è conseguente all’acquisizione di tutte le relazioni e pareri necessari - ha confermato il vicesindaco Cristian Quetti -. Evidenziamo inoltre come le piante in oggetto non risultano soggette a vincoli per i quali sia necessario acquisire il parere della Sovrintendenza. A stabilirlo è il Dpr 31 del 2017 allegato A al punto A.14 secondo cui la sostituzione di alberi è possibile a patto che le nuove essenze siano della medesima specie oppure autoctone. Le motivazioni per le quali si rende indispensabile la sostituzione è riconducibile ad interventi eseguiti nel corso degli anni senza tenere conto delle esigenze, in termini di sviluppo dell’apparato radicale, pregiudicandone ad oggi la stabilità complessiva. Spiace moltissimo dover procedere con l’abbattimento, ma la sostituzione ha la finalità, con nuove piante, di garantire anche in futuro la peculiarità dei luoghi voluta cinquant’anni fa. A fronte di quanto espresso, gli accertamenti delle forze dell’ordine, eseguiti in data odierna (ieri), si sono svolti in un clima sereno nella consapevolezza che ogni procedura risulta rispettata».
Secondo il progetto del nuovo lungolago che sta procedendo per lotti, dunque, ci saranno sì meno piante, storiche e non, ma questo serve a dare alle nuove più spazi per crescere sane e robuste. E non essere un pericolo.
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