La Mortadellata porta sapore e gioia alla Nikolajewka

Circa duemila persone hanno gustato l’insaccato: grande impegno degli alpini, che hanno percorso chilometri tra i tavoli
Volontari impegnati durante l’apprezzata Mortadellata - © www.giornaledibrescia.it
Volontari impegnati durante l’apprezzata Mortadellata - © www.giornaledibrescia.it
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Una intera giornata di pioggia non ha guastato più di tanto la Diciottesima edizione della Mortadellata di Pilzone, organizzata dal locale Gruppo alpini lo scorso 25 agosto, in collaborazione con decine di volontari della frazione iseana. Quasi duemila persone, infatti, dal mattino sino a tarda sera, si sono alternate tra i 450 posti a sedere predisposti dalle penne nere sotto un grande tendone, a prova di acqua e vento, nel campo sportivo del paese.

Obiettivo consumare, ad offerta libera, una gigantesca mortadella di 350 kg, acquistata fresca a Bologna, priva di qualunque conservante e destinata perciò ad essere mangiata entro pochi giorni: sfruttando una formula ormai consolidata, la «bologna» viene proposta sia affettata, sia cucinata alla brace sia, soprattutto, tagliata a cubetti, insolitamente in umido con fagioli e polenta.

Quest’anno erano stati invitati anche gli ospiti della Scuola Nikolajewka, a cui viene sempre destinata buona parte del ricavato della manifestazione: una decina di persone con disabilità hanno così preso posto sotto il tendone coi loro accompagnatori e hanno condiviso per alcune ore spirito e proposte gastronomiche della festa. Realizzando così uno degli scopi dell’azione della Nikolajewka, che mira in primo luogo a minimizzare l’esclusione sociale dei propri ospiti, facendoli partecipare il più possibile ad eventi della cosiddetta «normalità».

Un esempio positivo di come anche una comunità ed un Gruppo alpini piccoli come quelli di Pilzone (le penne nere sono, sulla carta, solo una decina) possano portare avanti iniziative di solidarietà importanti, non trascurando il divertimento della socialità. Soddisfatti, nonostante il meteo sfavorevole, gli organizzatori, a cominciare dal capogruppo degli alpini, Pierino Bonardi, dal presidente della Mortadellata Franco Vavassori (pure lui alpino) e dall’infaticabile Cristian Pezzotti, che ha percorso chilometri tra i tavoli. Come pure le decine di volontari, di tutte le età, che hanno lavorato con entusiasmo corale attorno alla gigantesca mortadella.

 

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