La Città del Vino di Adro muove i primi passi fra le polemiche

Il Consiglio comunale ha approvato il piano annuale delle opere pubbliche, ma il dibattito politico resta acceso
Una degustazione di vino rosso - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una degustazione di vino rosso - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La Città del Vino di Adro muove i primi passi concreti. Il Consiglio comunale ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza leghista e la contrarietà delle opposizioni di Idea Civica e Insieme si Può, il piano annuale delle opere pubbliche.

All’interno ci sono il secondo e terzo lotto del complesso relativo alla didattica enologica, voluto dal sindaco, Paolo Rosa, per un totale di spesa che supera i sei milioni. Respinte, a fine dicembre, le osservazioni contrarie al progetto di privati e associazione Parco agricolo della Franciacorta, il Comune sta acquisendo, tramite espropri, i terreni necessari alla realizzazione del primo lotto, con un ampio parcheggio che dovrà servire in futuro la Città del Vino e, fin da subito, i due poli scolastici del paese: quello statale, l’istituto comprensivo Gianfranco Miglio, e quello paritario della Madonna della Neve. Costo dell’operazione: un milione e duecentomila euro.

Nota, da tempo, la contrarietà delle opposizioni. Per Giordano Colleoni, coordinatore di Idea Civica: «Servirebbe rilanciare il centro storico, che ormai conta più negozi chiusi che aperti, anziché investire in un’opera faraonica, destinata a consumare altro terreno, in una zona decentrata del paese (l’area alle spalle delle scuole statali, ndr) e senza alcun coordinamento con Regione, Provincia e Consorzio vini. Se proprio si volesse investire in quella direzione, comunque, si potrebbe utilizzare le ex scuole elementari e medie, oggi lasciate a loro stesse, nel centro di Adro». Tra le altre opere pubbliche calendarizzate per il 2018, spicca la dismissione del depuratore di Torbiato e il successivo collettamento con la rete che conduce all’impianto consortile di Rovato. Costo: 880mila euro.

 

 

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