Influenza aviaria: abbattute 90mila ovaiole

Trovato focolaio in paese. Soppressi capi anche a Pavone Mella per precauzione
Nuovi casi. L’influenza aviaria continua a colpire
Nuovi casi. L’influenza aviaria continua a colpire
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L’influenza aviaria torna a colpire la nostra provincia con un focolaio: il primo da novembre, quando l’emergenza sembrava rientrata. Questa volta a farne le spese sono allevamenti di galline ovaiole.

Il focolaio è stato riscontrato, ad inizio mese, in uno stabilimento di Coccaglio: 30.725 i capi abbattuti. Gli approfondimenti sanitari hanno permesso di comprendere che esso era epidemiologicamente correlato a un focolaio bergamasco (Martinengo), infatti le galline appartenevano alla medesima filiera, che la Regione aveva sottoposto a controlli straordinari.

Per limitare o, ci si augura, impedire la diffusione del contagio, l’Ats, con il via del Ministero della Sanità, ha preferito disporre anche il depopolamento preventivo di un altro allevamento di ovaiole a Pavone del Mella. Sebbene le analisi non abbiano evidenziato la presenza del virus nello stabilimento bassaiolo, esso è stato considerato a rischio perché collegato a quello di Coccaglio: 60.220 gli animali abbattuti.

Il focolaio bresciano, ad oggi, risulta essere estinto e nessun altro caso è emerso negli ultimi giorni.

Fino ad oggi, sono stati abbattuti, nel Bresciano, circa un milione di capi, per danni diretti da 8,5 milioni, il cui risarcimento, agli allevatori, è già in corso. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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