In vetta per la festa del Redentore nel segno di Paolo VI
Nessun luogo nella natura ricorda ed è più legato a Paolo VI del monte Guglielmo. Sulla vetta del massiccio prealpino il papa bresciano Giovanni Battista Montini e suo padre Giorgio hanno eretto (nel 1900) e poi ristrutturato (nel 1966) il monumento al Redentore. E proprio l’edizione 2018 della tradizionale festa del Redentore, in programma domani, sarà uno dei momenti più emozionanti del cammino verso la canonizzazione di Paolo VI, che verrà proclamato santo a Roma il 14 ottobre.
La giornata è organizzata come sempre da uomini e donne dell’Associazione Culturale Redentore, coordinati dal presidente Cesare Giovannelli. Il raduno spirituale di quest’estate avrà un sapore speciale anche per la presenza del vescovo di Brescia monsignor Pierantonio Tremolada - che concelebrerà la messa di fronte al monumento alle 11 insieme ad alcuni parroci della Valtrompia e del lago d’Iseo - e perché cade nel ventesimo anniversario della collocazione della statua dedicata al nostro pontefice.
Il programma prevede per le 10 il ritrovo al rifugio Almici e per le 10.15 l’inaugurazione della mostra fotografica «Progetti, posa e installazione della statua di Paolo VI», un lavoro curato da Paolo Contessi composto da 60 immagini. Alle 10.30 sarà il momento della partenza del pellegrinaggio dal rifugio verso la cima, tra canti e preghiere, e alle 11 della messa, accompagnata ancora una volta dai canti del Coro della montagna di Inzino. Come sempre, poi, è attesa la presenza di un migliaio di fedeli, che animeranno i sentieri del Golem fin dalle prime ore della mattina, salendo a piedi o in bicicletta, chi dal versante valtrumplino, chi da quello sebino. La festa si farà anche in caso di maltempo.
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