In pellegrinaggio verso Lourdes: «Così mi sento più forte»
«Vi accompagno con le mie preghiere e vi chiedo di ricordarmi nelle vostre. Buon viaggio».
La voce del vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, in collegamento telefonico, è stata diffusa nei vagoni.
Pochi minuti dopo, a mezzogiorno, il treno è partito, dal primo binario della stazione di Rovato: via al 45esimo pellegrinaggio a Lourdes del Centro volontari della sofferenza di Brescia. Un convoglio di circa 530 persone, tra personale di servizio volontario (medici, infermieri, addetti ai trasporti e al refettorio) e pellegrini, con fragilità o senza.
Molti gli ammalati presenti: il personale si prenderà cura di loro, ma saranno loro, con l'esempio offerto, ad accompagnare il personale nel mistero pasquale. Arriveranno a Lourdes nella tarda mattinata di domani, dopo un lunghissimo viaggio, momento importante di dialogo, di conoscenza, di condivisione, di confessione reciproca e quindi di ricchezza.
Emanuele, ad esempio, dalla carrozza 10, ci racconta la sua esperienza: «Ho subito un'asfissia neonatale. È il secondo anno che partecipo. Una volta tornato dallo scorso pellegrinaggio, mi sono sentito più forte nell'affrontare le difficoltà. La ragione non è solo religiosa, bensì umana: ho conosciuto tante persone, con cui si sono instaurati rapporti sinceri. Così eccomi anche quest'anno, con mia sorella».
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