Il Terzo Paradiso dell'Energia è pronto a illuminare il lago a Montisola
L'arte incontra l'ambiente sul lago d'Iseo, a Montisola, al confine tra Bergamo e Brescia, le città scelte Capitale italiana della Cultura 2023. Dall'8 al 23 luglio si accenderà un'installazione realizzata da un'idea del maestro Michelangelo Pistoletto e torneranno a risplendere alcune opere di Angelo Bonello, già esposte a «Light is Life-Festa delle Luci A2A» lo scorso febbraio a Bergamo e Brescia.
Monte Isola sarà illuminata dal Terzo Paradiso dell'Energia, realizzato con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto grazie al sostegno di A2A e Fondazione Banco dell'energia. L'opera, realizzata con materiali di riuso e installata nella località Le Ere, sarà composta da 16 cumuli di reti, tanti quanti i comuni del Lago d'Iseo, attraversati e uniti da un perimetro a led. «Riaccendere le luci di Light is Life in uno dei borghi più belli d'Italia è per noi una nuova sfida» ha commentato l'amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini sottolineando che le opere e gli eventi in programma a Monte Isola.
All'evento di presentazione a Milano, tra gli altri, hanno partecipato anche i sindaci di Bergamo e Brescia Giorgio Gori e Laura Castelletti e il primo cittadino di Monte Isola Fiorello Turla. Il progetto mette al centro il tema della povertà energetica, il processo di transizione verso le energie rinnovabili e l'economia circolare e per stimolare imprese e persone a fornire un contributo concreto a Banco dell'energia, l'iniziativa espositiva sarà affiancata da un palinsesto di eventi e azioni.
Parlando della Capitale italiana della cultura 2023 la sindaca di Brescia Laura Castelletti ha detto che «i primi sei mesi sono stati straordinari. La cultura sta trasformando la città. Il bilancio è positivo perché è cresciuto un sentimento nuovo a Brescia, c'è molto entusiasmo e desiderio di partecipazione, lo abbiamo visto con il crescere del numero di progetti e altri vanno ancora ad aggiungersi al nostro palinsesto». Il cambio di passo, secondo Castelletti, c'è stato anche «rispetto alla presenza di turisti, in questi dieci anni abbiamo lavorato molto per essere una città accogliente per il turismo culturale». Adesso, dice la sindaca, «è cambiata la percezione di Brescia, non siamo più visti come la città industriale 'del tondino', ma come una città culturale».
Per il sindaco di Bergamo Giorgio Gori con questa nomina è nato tra le due città «un sentimento non scontato, al di là del folklore e del campanilismo sportivo che è destinato a rimanere. C'era diffidenza e più distanza dei 50 km che ci dividono. Non era scontato che si generasse un sentimento di partecipazione e vicinanza, migliaia di bergamaschi vanno a visitare Brescia nei week-end e viceversa».
Il 20 luglio, ha fatto sapere il sindaco, saranno presentati dati ufficiali sui primi mesi dell'iniziativa, ma intanto «siamo ben oltre le nostre aspettative, sono tanti i visitatori italiani, molti vengono in città in giornata e a Bergamo siamo al 65% di turisti stranieri».
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