Il Tar riapre l’asilo La Vittoria

Sospesa l’ordinanza del sindaco, come richiesto dalla Fondazione. A prova di sisma o no? Si attende il 29 settembre per la decisione definitiva
ADRO: RIAPRE LA SCUOLA
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Bambini e maestre sono tornate ad animare gli spazi dell’asilo «La Vittoria» di Adro. I due giorni trascorsi nelle aree esterne dell’oratorio don Redolfi sono, al momento, un ricordo. La «data di scadenza», però, è dietro l’angolo: il prossimo 29 settembre il Tar di Brescia, che ha congelato l’ordinanza di rilascio dei locali disposta dal Comune, si pronuncerà nel merito della querelle legale che contrappone, ormai da un anno, Amministrazione e Fondazione, sulla vulnerabilità sismica dello stabile di via Castello.

Per il Comune, la sede dell’asilo «La Vittoria» di Adro è a rischio e quindi va chiusa. Da qui l’ordinanza che aveva impedito l’accesso agli alunni gli scorsi 9 e 10 settembre. Dopo che il Tar di Brescia ha accolto la sospensiva urgente richiesta dalla Fondazione, nella mattinata di lunedì la settantina di alunni, le maestre e il personale della scuola per l’infanzia sono tornati nella sede. La presidente dell’asilo, Alessandra Capelli, ribadisce che «nella precedente causa di accertamento della situazione di vulnerabilità sismica (il giugno scorso, ndr) non si impone l’immediata chiusura della scuola; quindi, non si comprende l’improvvisa urgenza da parte dell’Amministrazione di inibire ora l’uso della struttura, senza aver prima trovato un altro immobile adeguato alla prosecuzione della nostra attività».

Dal canto suo il sindaco, Paolo Rosa, ha affidato ai social ufficiali del Comune il proprio commento: «Fare continuare l’attività in quello stabile sarebbe stato da irresponsabile. Metto a repentaglio la pubblica incolumità di bambini, insegnanti e genitori facendo finta di nulla o, seppur con rammarico, prendo i provvedimenti del caso? Fare il Sindaco significa avere delle responsabilità... e prendere decisioni, anche dolorose».

Sulla questione sono intervenuti il Pd di Adro e i circoli dem di Sebino-Franciacorta che parlano di «scelta gravissima rispetto alle necessità dei cittadini adrensi, soprattutto dei più piccoli; una scelta di stile dittatoriale rispetto alla quale chiediamo immediatamente un passo indietro. In un periodo di grande incertezza rispetto al tema del rientro scolastico, l’Amministrazione getta benzina sul fuoco creando incredibili disagi tra le famiglie, offrendo pochissime garanzie per il rientro sicuro a scuola dei nostri bimbi».

Per il Pd, «in gioco non c’è solo il futuro di una Fondazione che esiste da un secolo, ma anche per decine di famiglie e per le insegnanti della scuola. Rimane l’auspicio che l’Amministrazione possa ritornare sui propri passi e restituire alla cittadinanza l’asilo e che possa questo continuare a svolgere il suo alto ruolo sociale per la comunità, così come ha fatto negli ultimi 117 anni». A stabilire se sarà così, oppure no, saranno ancora una volta i giudici del Tar di Brescia, che dopo la sospensiva accordata alla Fondazione, si esprimeranno nel merito tra un paio di settimane. Asilo a prova di sisma o no? Si attende il 29 settembre per la decisione definitiva del Tar.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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