Il Tar blocca il riempimento dell’ex cava San Polo a Cazzago

Stop all’intervento da 3 milioni di metri cubi. I giudici hanno accolto il ricorso presentato da Legambiente
L’area a Pedrocca. L’ex cava San Polo - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’area a Pedrocca. L’ex cava San Polo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Fermato un intervento da ben tre milioni di metri cubi: i giudici del Tar di Brescia hanno accolto il ricorso presentato da Legambiente contro il riempimento della cava Taglietti, per capirci l’area dell’ex cava di Cave San Polo nella frazione di Pedrocca.

«Siamo soddisfatti di questa sentenza - ha spiegato l’avvocato della Onlus, Pietro Garbarino -. Soprattutto perché c’era il timore che si trasformasse in una nuova discarica occulta». In quell’area tra le altre cose in passato, dopo gli accertamenti disposti dalla Procura, erano emersi rifiuti interrati a una profondità in prossimità della falda idrica.

Legambiente si è opposta ai due permessi di costruite richiesti dalla società Green Ever srl e rilasciati dal Comune di Cazzago. Il primo convenzionato nel 2020 prevedeva soltanto l’utilizzo di materiali della colonna A (compatibili per il ripristino del suolo a uso agricolo), il secondo, firmato nel 2021, quando alla guida del paese c’era il commissario, prevedeva anche l’utilizzo di materiali della colonna B. In questo modo non sarebbe stato possibile procedere con l’intento della precedente Amministrazione comunale. A ciò va detto che la Giunta Scuri a ottobre dell’anno scorso ha annullato d’ufficio il secondo permesso di costruire, rilasciato il 28 giugno.

Il Tar, salvo una determina della Provincia riguardante la non assoggettabilità a Via del progetto per le operazioni di recupero rifiuti, ha accolto il ricorso di Legambiente, composto da ben 13 motivi. Di fatto i giudici si sono limitati ai primi tre: «Essendo in vigore ancora il Piano delle Cave, nonostante la sua cessazione, la competenza non può che aspettare alla Provincia di Brescia». Come ribadito dall’avvocato di Legambiente, «eravamo in una fase di recupero ambientale e quindi la competenza era della Provincia e non del Comune di Cazzago». Il tribunale amministrativo ha, invece, accolto l’eccezione di inammisibilità relativa all’intervento a sostegno di Legambiente dei comuni di Travagliato, Berlingo, Rovato e lo stesso Cazzago «in quanto legittimati a proporre direttamente il ricorso», si legge nella sentenza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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