Il livello del lago d'Iseo è tornato sopra la media del periodo: non succedeva dal 2021
Le piogge dell’ultima settimana iniziano a mostrare i primi benefici. Nel Bresciano è il lago d’Iseo a registrare buoni segni di miglioramento: dal 26 aprile il livello del lago è tornato sopra la media storica del periodo, secondo i dati degli Enti regolatori.
Come si può vedere dal portale Laghi.net nella sezione dedicata allo storico, non accadeva da un anno mezzo, cioè da dicembre 2021. Sei giorni fa l’altezza idrometrica del Sebino, cioè il livello del lago misurato in base al suo zero idrometrico, ha superato per la prima volta dall’inizio dell’anno il dato medio per quel giorno (42,6 centimetri) raggiungendo i 43,5 centimetri. Da allora il livello del lago ha continuato a salire, complici soprattutto le precipitazioni dello scorso weekend e del primo maggio. Le rilevazioni di oggi mostrano un’altezza idrometrica del lago d’Iseo superiore di oltre 10 centimetri rispetto alla media storica (61,4 contro il 50,8) e un riempimento del lago pari al 66,4%.
Nel grafico qui sotto potete vedere la linea blu, che indica i valori del 2023, superare la linea verde dei valori storici medi registrati dal 1933 al 2022. La linea gialla indica i minimi storici, quella rossa i massimi.
Gli altri laghi
Stazionari invece gli stati del lago di Garda, con il livello del lago che però si allontana lievemente dal minimo storico che più volte ha rasentato tra marzo e aprile, e quella del lago d’Idro. Insieme al Sebino in Lombardia migliorano i laghi Maggiore e di Como.
A livello regionale permane però un deficit di acqua pari al 43,7% rispetto allo storico del periodo. Si tratta di una percentuale meno grave rispetto a un mese fa quando mancava il 60% dell’acqua storicamente disponibile in questo periodo ma comunque di una cifra consistente che dimostra l’impatto della siccità del 2022 e della scarsità di neve e di pioggia di questo inverno. «Sicuramente utili e importanti le piogge e le nevicate di questi ultimi giorni, ma la situazione in Lombardia continua a essere monitorata quotidianamente con tutte le attenzioni dovute. Infatti, siamo ancora alle prese con un forte deficit, quantificabile in un -43%» ha rimarcato oggi in Consiglio regionale l'assessore con delega alle Risorse idriche Massimo Sertori.
Durante una presentazione dello stato attuale della crisi idrica in Lombardia, Sertori ha rivendicato l’operato del tavolo permanente per il monitoraggio della crisi idrica, che a fine marzo ha rinviato l’inizio della stagione irrigua a fronte della siccità persistente. L'assessore Sertori si è detto infine disponibile a «individuare anche un percorso in Consiglio regionale, nel quale coinvolgere le Commissioni competenti per affrontare nella maniera più completa possibile questa problematica».
La Regione chiederà finanziamenti per i laghi d'Iseo e d'Idro
Per quanto riguarda il territorio bresciano l’assessore ha ricordato il tavolo interregionale sul lago di Garda attivato insieme al Veneto, alla provincia autonoma di Trento, i referenti della comunità gardesana e delle utilizzazioni irrigue mantovane. Sertori ha anche comunicato l’intenzione di Regione Lombardia di chiedere finanziamenti tramite il decreto legge siccità, approvato il 6 aprile dal governo, per il rifacimento di nuove opere per la sicurezza idraulica e il ripristino della capacità di invaso del lago d’Idro e per il consolidamento delle opere di regolazione del lago e per il mantenimento della capacità di invaso del lago d’Iseo.
L’opposizione
Per l’opposizione però Regione Lombardia «non pare intenzionata ad agire tempestivamente» sul problema della siccità. Lo sostiene la consigliera regionale Miriam Cominelli (Pd) che in un comunicato stampa lamenta che oggi è stata bocciata una mozione del Partito Democratico con una strategia per contenere la crisi idrica.
Cominelli ricapitola le dieci proposte che ha presentato oggi al Pirellone: «programmare l’uso dell’acqua e investire per razionalizzare le risorse idriche destinate a cittadini, industria e agricoltura; supportare i gestori idrici, includendoli nel tavolo regionale sulla criticità idrica in Lombardia, favorendo pratiche di riuso, interventi sulla depurazione e investimenti per ridurre le perdite di rete; dare spazio ai fiumi, attraverso la rinaturalizzazione e il ripristino degli ecosistemi; prevedere irrigazioni di soccorso, per salvaguardare le aree verdi durante l’estate, in accordo con Comuni e Protezione civile; studiare agevolazioni fiscali, per gli interventi idrici in tutti i settori; supportare gli Enti che realizzano e mantengono opere sul reticolo idrografico; far pagare chi inquina, un principio fondamentale, che richiede il potenziamento di Arpa Lombardia; usare i bacini di cava già presenti sul territorio, per incrementare le riserve; pensare un nuovo Piano agricolo, per individuare colture resistenti ai cambiamenti climatici, proteggere i primi raccolti e aumentare i fondi per bandi regionali a tema idrico; sensibilizzare i cittadini a un utilizzo razionale dell’acqua, dichiarando lo stato di crisi climatica nella nostra regione e inviando al più presto le osservazioni al Piano nazionale degli adattamenti climatici».
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