Il debito della piscina ricade sui cittadini: arriva la stangata Irpef

L’aumento medio a Palazzolo sull'Oglio sarà di 6 euro al mese. Previste esenzioni per i redditi bassi
Con l’acqua alla gola: per le casse comunali di Palazzolo la piscina rappresenta un debito
Con l’acqua alla gola: per le casse comunali di Palazzolo la piscina rappresenta un debito
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Il debito della piscina di Palazzolo ricadrà sui cittadini, che per la prima volta dopo oltre un decennio vedranno un aumento dell’addizionale Irpef. Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi l’assessore al Bilancio Matteo Gatto, che ha spiegato come questa sia stata una scelta sofferta ma inevitabile per mantenere intatti gli investimenti, le opere e soprattutto la spesa scolastica e quella per il sociale. L’aliquota aumenterà dall’attuale 0,5 fino allo 0,8 per cento, un rialzo non di poco che è figlio non solo della situazione delle piscine, ma anche delle conseguenze della crisi e dell’inflazione.

«Caro energia e situazione dell’impianto natatorio sono all’origine di questa dolorosa ma inevitabile decisione - ha spiegato Gatto -. Ma per salvaguardare i redditi più bassi, abbiamo deciso di introdurre anche la soglia di esenzione per tutte le tipologie di reddito fino a 12mila euro, esentando completamente dall’aliquota comunale un terzo dei palazzolesi che presentano la dichiarazione dei redditi. Per tutti gli altri l’aumento medio sarà di 6 euro al mese, una cifra che sappiamo non essere bassa, ma che permetterà di ottenere circa 750-800mila euro annui».

Nel bilancio 2023 ci sono 2,2 milioni di euro per l’istruzione e oltre 6 milioni per i servizi sociali e il sostegno alle fragilità (come l’assistenza per i bisognosi, i non autosufficienti e i disabili). «Speriamo - ha proseguito Gatto - che nei prossimi anni le condizioni internazionali, nazionali e locali consentano di rivedere al ribasso l’aliquota oppure aumentare la soglia di esenzione».

L’opposizione

Ad accorgersi della necessità di questa misura sono state anche le minoranze, che se da un lato si sono dette contrarie all’aumento dell’addizionale, dall’altro non hanno alzato barricate, vista la situazione dell’impianto natatorio, che costerà oltre 500mila euro annui per ripagare 7,4 milioni di debito causato dalle fideiussioni stipulate 14 anni fa a garanzia dell’opera. «Nessuno vuole aumentare le tasse, ma l’Amministrazione ha stato scelto di non tagliare le spese mantenendo tutti gli investimenti e quindi ciò ha portato a questo aumento - ha commentato il leghista Stefano Raccagni -. Noi siamo contrari, ma è una scelta politica. Pensiamo che sarebbe stato meglio rivedere i programmi per non gravare sulle famiglie».

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