Il Comune di Pisogne vuole costruire un museo galleggiante

Si chiamerà Mirad'Or e ospiterà mostre di arte contemporanea. Polemiche in Consiglio per i costi, ma il sindaco difende l’opera
In aula. Un momento del Consiglio comunale
In aula. Un momento del Consiglio comunale
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I tempi si allungano e il conto delle spese, pure. Ma la prima (e unica) galleria d’arte galleggiante sul lago d’Iseo, si farà. Mirad’Or nel mirino e scintille in consiglio comunale a Pisogne dove, nei giorni scorsi, sono state discusse le variazioni al bilancio che hanno incassato il no delle minoranze: a fare arrabbiare Bertolini e C., lo stanziamento di 60mila euro da parte della Giunta Invernici per la realizzazione del museo d’arte contemporanea sul lungolago. 

Il progetto, presentato nel 2015, è stato modificato nella forma e nei materiali, spostato di un centinaio di metri e costerà più del doppio rispetto alle previsioni iniziali: i 130mila euro sono lievitati a 270mila e il Comune ha dovuto rifare i conti.

«Quando fu presentato era stato annunciato come un progetto interamente pagato dai privati», ha attaccato Pier Matteo Bertolini. «Oggi abbiamo un costo molto cresciuto» e il Comune deve indebitarsi per far fronte alla spesa. Sottolineo inoltre che la Soprintendenza ha respinto più volte il progetto bocciando addirittura la collocazione originaria: così, ce lo ritroveremo a due passi dall’imbarcadero. In tutta sincerità, questa opera ci convince sempre meno».

Pronta la replica del sindaco. «Il Mirad’Or sarà l’unico museo di arte contemporanea galleggiante in tutto il Nord Italia», ha sottolineato Diego Invernici. «E ai cittadini non costerà un centesimo visto che 85mila euro è il contributo dei privati, 110mila euro verranno anticipati dal Bim e 75mila euro da Regione Lombardia. È vero che non si farà dove era stato previsto inizialmente, ma ci spostiamo di cento metri, non di chilometri. Fin da quando ci siamo insediati, abbiamo dimostrato di credere nel turismo culturale e quest’opera va in questa direzione».

Sui conti lievitati, Invernici ha spiegato che «nel preventivo di spesa non era compresa la copertura esterna in vetro del costo di 55mila euro che, invece, la Soprintendenza ci ha richiesto». Critico il consigliere Federico Laini. «Siamo contrari al Mirad’Or perché le premesse sono cambiate e i costi sono aumentati in maniera esagerata», ha ammesso il neo consigliere subentrato al dimissionario Gabriele Ceresetti. «E non possiamo non notare che molti dei lavori pubblici presentati si realizzeranno nei prossimi mesi, in piena campagna elettorale».

 

 

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