Il centro storico di Rovato «riabbraccia» l’oratorio e prepara un 2023 frizzante
Colori e ritorno alla vita per il porto sicuro dell’intera comunità, l’oratorio San Giovanni Bosco. Manutenzioni e nuovo look che vogliono spazzare via gli anni bui del lockdown, della solitudine e dell’isolamento.
I lavori
Uno dei punti d’incontro dell’oratorio è il bar di via Sant’Orsola, che alcuni genitori - un po’ baristi, un po’ artigiani - hanno deciso di risistemare per affrontare al meglio il 2023. Ma non sono soli, con loro c’è l’esperienza della falegnameria Tosini. Da questa collaborazione ne è scaturito un nuovo look per il bancone, che sta già riscuotendo l’apprezzamento dei tanti frequentatori, anche grazie al lavoro di stimolo e coordinamento del curato, il quarantenne don Giuseppe Baccanelli.
Altri lavori hanno poi interessato la Cappellina dell’oratorio, tornata ad aprirsi al pubblico. «Un luogo- spiega don Baccanelli - da dove si sprigiona tutta l’energia che fa vivere la nostra comunità; un respiro che si muove silenzioso tra la gente che lo popola portando un clima di accoglienza, collaborazione e allegria».
Le iniziative
Da questo clima di fermento nascono tante iniziative per un 2023 che si spera possa essere definitivamente l’anno del ritorno alle attività in presenza. Tra le tante novità: il campo invernale per i più giovani, lo spiedo per l’Epifania, la gita del 22 gennaio a Valdocco fino al ritorno della storica festa di San Giovanni Bosco, a fine gennaio. E ancora, più in là: il Carnevale, la Festa del papà, la prima edizione del torneo di calcio, che lancerà la ricca stagione estiva, con diverse occasioni da vivere a Rovato e nel mondo.
Ci saranno tre diverse esperienze missionarie: due in Africa - tra Congo e Mozambico - e una, per under 30, con partenza in pullman da Brescia e arrivo a Napoli, attraversando le periferie d’Italia. Per gli interessati all’estate missionaria c’è già un primo ritrovo: mercoledì alle 20.45, alla sala parrocchiale del teatro Zenucchini di via Castello. C’è molto fermento anche grazie al lavoro dell’Unità pastorale, pronta tra meno di un mese a spegnere la prima candelina.
Il percorso, partito a febbraio 2022, è arrivato ora a coprire le otto parrocchie. «Otto tessere - spiega il parroco don Mario Metelli - che con la loro consistenza e identità, compongono un unico grande puzzle, l’Unità pastorale, anch’essa con una propria consistenza e identità».
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