«I resti romani liberati dalle auto»: il progetto di Ago
Valorizzare i beni e gli eventi del loro paese, soprattutto quelli dimenticati o meno noti. È l’obiettivo dei ragazzi dell’Ago di Clusane, una decina di giovani pieni di idee che quando si muovono trascinano l’intera comunità.
L’hanno già fatto negli ultimi due anni rimettendo in pista il Carnevale, organizzando una giornata di visite guidate al castello Carmagnola, e trasformando la sala civica in aula studio. Questa volta nel mirino c’è un’azione ancora più ambiziosa: riportare all’attenzione di pubblico e istituzioni i resti millenari della Villa Romana, della vicina fonte, e delle vecchie vasche dei pescatori.
Gli antichi beni, del primo e secondo secolo dopo Cristo, si trovano sul lungolago Capponi, tra via del Molino e la parte della passeggiata vicina al canneto. Oggi a ricordarli si sono una targa posizionata dalla Comunità montana del Sebino e una freccia segnaletica, che precisano come il sito sia tra gli «Itinerari storico culturali».
Di fatto oggi lo spazio antistante i resti Romani è utilizzato come un parcheggio, e ai ragazzi la cosa «non piace». Così da qualche mese si stanno muovendo. Il progetto. «Come primo passo vogliamo liberare dal cemento, o rievidenziare, le due vasche che fino agli anni 50 i pescatori utilizzavano per tenerci il pescato vivo - racconta il presidente dell’Ago, Luigi Bianchi -. Abbiamo già contattato il Comune, da cui attendiamo un primo permesso per effettuare uno scavo e capire la profondità delle vasche, e la Soprintendenza di Brescia, che ci ha indicato l’iter per arrivare a un progetto definitivo e indirizzato su un bando regionale per il recupero di beni archeologici che potrebbe fruttare un finanziamento».
Del progetto poi si occuperanno due membri dell’associazione: l’ingegner Federico Belotti e l’architetto Paolo Bertoletti. Un bell’aiuto per comprendere su cosa si andrà a lavorare l’ha fornito invece l’archeologa Airline Archetti, che nel 2009 aveva fatto una tesi di laurea proprio sull’ area Romana clusanese. Il costo preventivato per le prime opere si aggira sui 35-40mila euro, di cui 15mila i ragazzi dovranno procurarseli con le loro forze. Un bell’impegno, ma se non si osa quando si è giovani…
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