I droni di Arpa scoprono le scorie sui fondali delle Torbiere

Secondo i rilievi, gli scarti sono sedimentati su 80mila metri quadri. Legambiente: «È una situazione drammatica»
Rifiuti abbandonati alle Torbiere del Sebino - Foto © www.giornaledibrescia.it
Rifiuti abbandonati alle Torbiere del Sebino - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Rifiuti sopra e sotto, sui percorsi, fuori dai cestini e sott’acqua, come ha messo in rilievo il drone dell’Arpa: scorie sedimentate su un fondale di 80mila metri quadri, ma l’area coinvolta è più vasta e impatta su circa 800mila metri quadrati.

«È una situazione drammatica», spiegano i referenti delle associazioni Legambiente Franciacorta e Amici della Riserva che quattro anni fa avevano sollecitato la pulizia profonda dei fondali, oltre a quella di superficie: «Da allora ad oggi quasi nulla è stato fatto ma, grazie alla sollecitazione di Legambiente Franciacorta, abbiamo finalmente ottenuto un formale intervento di ispezione da parte di Arpa. Il direttore Cambielli ha inviato i tecnici per un sorvolo con i droni registrando quanto è stato di nuovo denunciato. Ciò che abbiamo sempre detto è ora formalmente agli atti dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale e speriamo che da qui possa partire un adeguato iter per il ripristino e il mantenimento dei luoghi di elevato pregio naturalistico».

Anche Europa Verde prende posizione: «Questa scoperta è solo l’ultimo episodio che caratterizza l’incuria e il disinteresse, se non l’interesse privato, per una zona che dovrebbe essere tutelata - afferma il referente, Marcello Cordovani -. Da anni i comuni limitrofi scaricano nelle Torbiere, in occasione di abbondanti piogge, le acque reflue dei propri scarichi. Nella scorsa estate, un afflusso indisciplinato di migliaia di turisti ha causato un forte disturbo alla fauna che ha nelle Torbiere il proprio habitat. Gli operatori privati che operano all’interno del perimetro delle Torbiere si comportano come se fossero in un centro abitato, organizzando ricevimenti e serate danzanti a tutto volume». Europa Verde chiede «alle autorità e in primis alle Amministrazioni comunali di Iseo, Corte Franca e Provaglio d’Iseo, l’immediata bonifica dei fondali della Riserva, una regolamentazione degli accessi con un reale controllo da parte delle forze dell’ordine locali e ribadisce la richiesta, già avanzata la scorsa estate, delle dimissioni dell’attuale Consiglio di Gestione, e in primis del suo presidente, che di fatto non tutela l’ambiente».

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