I cacciatori rischiano di estinguersi molto presto
La Fiera della caccia supera quota 6mila visitatori. Certo, la quasi leggendaria soglia 14mila degli anni d’oro è ben lontana, come è altrettanto vero che, nel frattempo, il mondo è profondamente cambiato. Tante licenze non rinnovate e i giovani accedono a fatica al mondo venatorio.
Passeggiando tra le bancarelle, nell’assolato e comunque affollato pomeriggio domenicale di fiera - che ha animato il Centro sportivo Corcione l’8 e il 9 settembre -, il sentore è diffuso: «Oggi la caccia è demonizzata; i cacciatori sono visti come gente assetata di sangue e non come tutori dell’ambiente; il mondo venatorio è sempre meno supportato e sostenuto, sia dall’opinione pubblica che dal punto di vista legislativo; fare il cacciatore è sempre più difficile e si rischia l’estinzione».
A dare una botta anche le proibizioni recenti di consumare volatili nei ristoranti. Non un collegamento diretto, certo, ma il peso di un senso di colpa diffuso. Un segnale pesante ai quali i bresciani, e in particolar modo i gussaghesi, intendono opporsi. «Caccia significa tradizione, storia, cura e tutela del territorio. Il cacciatore è innanzitutto un conoscitore della natura che preserva e custodisce l’ambiente, come fosse casa propria», aveva dichiarato il sindaco Giovanni Coccoli all’inaugurazione della kermesse. Il pubblico si è concentrato nel primo pomeriggio di domenica, mentre il calo ha riguardato la mattina a e il giorno precedente. Tutte le attività svolte hanno comunque avuto buon successo in termini di presenze.
La prova incruenta su quaglie «Bello e bravo» ha avuto 80 iscritti. La gara prevedeva la valutazione della bravura dei cani nell’individuare e a stanare le quaglie e, al tempo stesso, l’assegnazione di un punteggio sulla morfologia dei cani. Alla gara degli uccelli cantori sono stati 250 gli esemplari iscritti alla manifestazione. Benissimo anche la mostra canina di tutte le razze, alla quale sono stati iscritti 52 soggetti.
«Quali le emozioni migliori? - commenta Alfredo Boroni, presidente Federcaccia gussaghese e organizzatore dell’evento - L’affetto e la stima nei confronti della Fiera da parte delle autorità politiche sia locali che regionali, il ritrovare tutti gli anni amici carissimi, Roberto Basso e i suoi collaboratori, gli arcieri, il gruppo cinofilo Argo con i suoi meravigliosi cani». E conclude: «Per l’anno prossimo verrà riproposta sicuramente la mostra Trofei con valutazione, così come quella delle armi. E stiamo già lavorando a grandi sorprese».
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