I boschi del Sebino rinati dopo la tempesta Vaia e il bostrico
Il miglior bilancio degli ultimi vent’anni, per il consorzio forestale del Sebino bresciano. Con il record di fatturato, 517mila euro nel 2021 (erano 345mila nel 2020) e una proiezione al raddoppio sul 2022, sfondando il milione, grazie ai tantissimi progetti e lavori da effettuare. A cui si aggiunge un utile di quasi 10mila euro. Sono i dati di bilancio illustrati dal vicepresidente Gabriele Ceresetti nel corso dell’assemblea andata in scena giovedì, alla presenza di tutti gli undici delegati comunali.
Grande mole
Il 2021 è stato un anno intenso, sia per la mole di lavori e incarichi conferiti dai soci sia per i progetti finanziati, da avviare o completare nel 2022, nonostante le difficoltà della pandemia. Un’attività frenetica ha permesso di colmare i ritardi del 2020 e di dare impulso ai cantieri avviati. Si tratta in particolare di interventi per il recupero delle aree forestali sconvolte dalla tempesta Vaia su Pisogne, Marone e Sulzano e di quelli sulle aree colpite dal bostrico della Val Palot a Pisogne, oltre alla manutenzione del verde a Pisogne, Sale, Sulzano e Ome e alla gestione del taglio a uso civico a Zone e Marone.
Nodi da sciogliere
La difficoltà maggiore è stata nel reperire manodopera. Se all’inizio del 2021 erano in forze sette operai forestali, in estate ci sono state numerose dimissioni, portando a soli tre i boscaioli, nonostante i tentativi di ricostituire la squadra. Il contenimento dei costi avviato nel 2020 e l'efficientamento delle risorse umane ha permesso anche d’acquistare uno scavatore cingolato, grazie anche ai contributi di Industria 4.0. «È uno dei migliori bilanci della storia del consorzio - commenta Ceresetti - grazie alla fiducia dei Comuni soci e ai finanziamenti regionali. La prospettiva è d’incrementare ancora le attività nel 2022, per questo è prioritario trovare manodopera qualificata».
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