Goletta dei laghi: Sebino bocciato, inquinati i punti monitorati

Stamattina i tecnici e i biologi della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti
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Il Lago d’Iseo anche quest’anno mostra diverse criticità per quanto riguarda gli scarichi non depurati che finiscono nelle acque lacustri. Degli 8 punti monitorati dalla Goletta dei laghi di Legambiente 3 sono risultati inquinati e 5 fortemente inquinati. 

I RISULTATI

Marone - Torrente Bagnadore -Inquinato

Pisogne loc. Arsena - Sfioratore del comune nel canale industriale - Fortemente Inquinato

Monte Isola - Peschiera - Scarico presso pontile nord (altezza sfera alta tensione) - Fortemente Inquinato

Sulzano - Foce torrente Calchere - Inquinato

Costa Volpino - Canale presso spiaggia «bar delle rose» - Fortemente Inquinato

Castro – Foce torrente Borlezza – Inquinato

Tavernola Bergamasca – Foce torrente Rino – Fortemente Inquinato

Questa mattina nell’ambito di Festambiente Laghi, sul lungolago di Castro, i tecnici e i biologi della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul lago d’Iseo, condiviso dalle province di Brescia e Bergamo.

Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

«Tutti gli anni rileviamo le stesse criticità sul lago d’Iseo – dichiara Massimo Rota, presidente Legambiente Alto Sebino – la situazione è particolarmente critica in alcune aree risultate fortemente inquinate dalla presenza di scarichi, dove gli abitanti della zona fanno il bagno e pescano, come il torrente Rino a Tavernola o la foce del Borlezza, in assenza di segnalazioni precise e cartelli che informino i cittadini e i bagnanti a riguardo». 

La tappa sul lago d’Iseo quest’anno ha coinciso con un evento artistico di portata mondiale, l’installazione dell’opera The Floating Piers di Christo, che tutt’oggi sta richiamando sulle sponde del lago centinaia di migliaia di persone: «Si tratta di un’operazione coronata da indubbio successo tradottasi in opportunità di promozione territoriale straordinaria per quest’area, che ha tante bellezze da offrire dal punto di vista turistico, ma che spesso non beneficiano di adeguate strategie di valorizzazione – spiega Damiano Di Simine – Avremmo auspicato una cabina di regia più attenta nella valutazione della logistica e della mobilità. In questi giorni il territorio dimostra di essere in difficoltà e affannato nel sostenere flussi così ingenti di visitatori. Ora ci chiediamo come le istituzioni intendano gestire la fase successiva, quando le luci dei riflettori della grande opera si spegneranno sul Sebino e i suoi abitanti dovranno ripensare ad un turismo sostenibile».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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