Gli abissi sono cantina per il buon vino: ripescate le bottiglie a riposo da 5 anni
Le bottiglie sono un po’ incrostate dal tempo, dall’acqua e dalle macrofite (ossia le alghe lacustri), ma vengono lasciate così, con i segni della loro «vita sott’acqua», affinché il Nautilus Cru Storico sia riconosciuto subito e da tutti. Ieri, tra Peschiera Maraglio e Sensole, è avvenuto il ripescaggio delle gabbie che si trovavano sul fondo da cinque anni. Alex Belingheri, titolare dell’azienda Agricola Vallecamonica di Artogne, dal 2010 ha prima sperimentato poi «acquisito» la possibilità di utilizzare il lago come cantina.
I vantaggi
«Conservare i vini sott’acqua è coerente con i principi di buona conservazione e offre un proprio contributo all’ambiente, poiché aiuta a risparmiare energia per mantenere a temperatura costante le bottiglie - afferma il vigneron camuno -. Questo metodo innovativo consente al vino di evolvere le sue caratteristiche grazie a fattori fisici unici, alcuni dei quali difficilmente riproducibili in cantina. La cantina lacustre a 40 metri sotto la superficie d’acqua ha infatti il pregio di mantenere il vino a temperatura costante di 5 gradi, in assenza totale di luce e a pressione costante. Al vino non vengono aggiunti zuccheri per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche ed esaltare le peculiarità delle annate. Inoltre, anche il turismo del lago d’Iseo se ne giova dato che il Nautilus Cru Storico racconta il Sebino attraverso il deposito e le incrostazioni presenti sul vetro di ogni bottiglia grazie a uno speciale metodo di preparazione».
Il prodotto recuperato ieri, dopo sessanta mesi di permanenza nel lago d’Iseo, è l’annata 2016 e consta di 6.480 bottiglie da 75 cl, 216 magnum da 1,5 litri e 30 jeroboam da 3 litri; nello stesso tempo c’è stata la posa dell’annata 2021 con 3.840 bottiglie da 75 cl e 80 magnum da 1,5 litri. Le operazioni sono state effettuate dalla squadra di subacquei specializzati di Monte Isola e del Sebino. Belingheri ha recuperato numerosi terrazzamenti in media valle con uve autoctone, spesso provenienti da ceppi centenari e di cui si conosce solo il nome in lingua locale: Valcamonec, Hibebo, Gratù. Non finisce qui: Agricola Vallecamonica nel 2023 recupererà dal lago Aviolo, a 1.930 metri nel Parco regionale dell’Adamello, le bottiglie di Estremo Adamadus, l’unico vino affinato in un lago in quota.
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