Gira film porno in casa: «Ho sbagliato, ma non sapevo come fare»

Le parole della 46enne bresciana a cui il tribunale dei Minori ha deciso di togliere i due figli per aver girato un film porno nella propria casa
Il Tribunale dei minori di Brescia -  Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il Tribunale dei minori di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il provvedimento è scattato tre giorni prima di Natale: «Deve allontanarsi dai figli, lo ha deciso il tribunale dei Minori» le hanno detto i carabinieri. La bresciana di 46 anni che aveva trasformato casa nel set di un film hard ha dovuto obbedire e lasciare l'abitazione di Ospitaletto.

«I miei figli non erano in casa, li avevo portati in piscina con amici» ha spiegato raccontando di aver accettato di diventare attrice per film porno amatoriali per problemi economici. «Avevo bisogno di soldi - ha detto -. Dovevo pagare una bolletta da 300 euro e una cartella esattoriale di Equitalia da oltre 400 euro e ho ceduto alla proposta. Mi era stato detto: ti diamo 300 euro se metti a disposizione la casa, 600 euro invece se partecipi».

La donna ha raccontato di aver avuto sei incontri per immagini prodotte dal centro di produzione Centoxcento. Mesi dopo, il film è finito in rete ed è diventato un caso per l'immagine di apertura in cui si vede una donna che esce dall'asilo comunale di Ospitaletto. Allo scandalo si è aggiunto l'aspetto legale. L'ex marito, che aveva lasciato la casa dopo la separazione nell'aprile 2015, ha denunciato la vicenda al tribunale dei minori che il 22 dicembre ha firmato il decreto di allontanamento dei figli - di 14 e 16 anni - dalla madre.

«Ho sbagliato a girare quei film, ma non sapevo come fare. Ho lavorato per 22 anni in un'azienda poi chiusa, mentre gli ultimi dodici mesi ho lavorato in nero per pochi soldi e mio marito non pagava gli alimenti». Agli atti sono finiti copie di sms tra marito e moglie con le richieste di denaro della donna oltre ad una serie di certificati medici per ricoveri della stessa in Pronto soccorso.

«Mi ha picchiata più volte» ha spiegato. Girando le sei scene di sesso ha guadagnato 1800 euro. «E ho pagato tutte le spese. Dalla cartella di Equitalia, alle bollette. È tutto documentato».

Secondo il tribunale dei Minori «i figli si erano rivolti al parroco del paese confidando disagio a causa dei comportamenti assunti dalla madre», lei però nega. «Ho raccontato tutto ai miei figli e hanno capito perché sono arrivata a tanto. Perché avevo bisogno di soldi e non certo perché volevo divertirmi un pomeriggio. Non ho aspettato di arrivare a quasi 50 anni per fare certe cose». Il nuovo legale della donna, l'avvocato bresciano Carlo Beltrani, è pronto a presentare ricorso contro il provvedimento: «Chiederemo la revoca» ha annunciato.

I due figli della 46enne saranno ascoltati dai giudici il 16 marzo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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