Fuori dal fornaio il «pane sospeso» che scalda i cuori

Dall’inizio della pandemia fuori dalla forneria Milesi ci sono sacchetti per chi non ha soldi per mangiare
Bene prezioso. Daniela Milesi accanto alla cesta del pane sospeso - Foto © www.giornaledibrescia.it
Bene prezioso. Daniela Milesi accanto alla cesta del pane sospeso - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un «pane sospeso» per dare un piccolo aiuto a chi ne ha bisogno. Grazie alla Forneria Milesi di via Brescia (e ad alcuni suoi clienti) questa buona pratica solidale è giunta anche in Franciacorta. Il principio del pane sospeso è davvero molto semplice: si comprano delle pagnotte o dei pezzi di pane e si lasciano in panificio (in questo caso in un cestino che è stato posto fuori dall’ingresso), che restano a disposizione di chi non ha la possibilità di comprarne di tasca propria.

Filantropia

«Noi in realtà abbiamo iniziato molti anni fa con delle iniziative simili, ma solitamente nei periodi delle feste – spiega Daniela Milesi, che lavora nel mondo dell’arte bianca da oltre 30 anni -. Raccolte fondi che poi ci hanno consentito di fare delle donazioni a realtà del nostro territorio, come il Soccorso Pubblico Franciacorta, la Rsa o il Gruppo Alpini. Il concetto per noi è sempre stato questo: il cliente lascia una piccola donazione e noi facciamo la nostra parte raddoppiandone la cifra». Il «pane sospeso» nasce invece all’inizio della pandemia, con l’ispirazione che è giunta a Rodengo dal caffè sospeso di usanza partenopea. A Napoli, storicamente, alcuni clienti sono soliti lasciare un caffè pagato per i prossimi avventori che magari non possono permetterselo. Un gesto di solidarietà che, ai tempi del Covid, ha iniziato a coinvolgere anche altre tipologie alimentari. La pratica di tenere sospesi gli alimenti dunque dal bar è sbarcata in panetteria.

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L'iniziativa

«Era da tempo che pensavo di creare un appuntamento quotidiano, e la pandemia, purtroppo ovviamente, me ne ha dato occasione, con tutte le difficoltà, anche economiche, che ha creato – prosegue la Milesi -. Abbiamo iniziato  a riporre in un cesto gli avanzi della giornata, mentre ciò che viene acquistato dai clienti, come già accadeva per le occasioni festive, andiamo a raddoppiarlo». Ed è così che tutti i giorni, fuori dal locale di via Brescia, ci sono ora dei sacchetti a disposizione di chi ne ha bisogno. «Abbiamo scelto di installare il cesto fuori dal locale perché molte persone – conclude la Milesi -, per pudore, non vogliono chiedere un aiuto. In ogni caso ogni mattina, all’apertura della forneria, troviamo il cestino vuoto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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