Fuggi fuggi dal Comune: dipendenti pronti all'addio
In tutto fanno nove. Nove dipendenti del Comune di Corte Franca che, fra gennaio e ottobre 2017, hanno abbandonato il Municipio oppure hanno richiesto la mobilità in uscita, alias trasferimento. E se si considera che in totale i dipendenti comunali superano di poco le venti unità, il conto è presto fatto: quasi metà Comune è pronta ad abbandonare o ha già abbandonato «la nave».
Un bel grattacapo per l’Amministrazione guidata dal sindaco Gianpietro Ferrari: neanche il tempo di insediarsi (a metà 2016) che la Giunta ha dovuto fare i conti con un fuggi fuggi generale. Nella lista dei disertori, si fa ovviamente per dire, o dei pronti a disertare compaiono un dipendente dell’ufficio ragioneria, due impiegati dell’ufficio tecnico insieme al responsabile dell’area, un’assistente sociale, un agente di polizia locale e, dulcis in fundo, pure il comandante della Municipale in servizio a Corte Franca da soli tredici mesi. Quasi uno stillicidio. A cui l’Amministrazione sta cercando di rispondere punto su punto con sostituzioni e apertura di mobilità (in entrata, ovviamente).
Un nodo però rimane, ed è al centro di un ampio chiacchiericcio in paese: qual è la principale ragione alla base di questa fuga «di massa»? Le versioni, ovviamente, abbondano. Da un lato c’è la minoranza consiliare di Prima di Tutto Corte Franca, secondo cui il nodo sarebbe una cattiva gestione del personale: «Ne siamo convinti - dicono gli esponenti dell’opposizione con in testa l’ex primo cittadino Giuseppe Foresti -. Siamo a conoscenza di una condizione di malessere generale trasversale ai vari uffici comunali: è questa la principale causa della clamorosa fuga di dipendenti dal Municipio». U
na versione che richiama le parole dell’ormai ex comandante della polizia locale di Corte Franca Massimo Cozzo, da un paio di giorni di stanza a Cazzago San Martino: «Ho chiesto il trasferimento con rammarico, lasciare Corte Franca è stato un dispiacere. Ma in Comune non c’erano più le condizioni per lavorare serenamente». La replica. Dall’altro lato, invece, c’è la posizione della maggioranza: «Nessun malcontento: le mobilità erano chiuse da due anni, è normale che ora ci sia una ressa di dipendenti pronti a chiedere il trasferimento - replica il sindaco Gianpietro Ferrari -. Detto questo, cambiare squadra può essere un’opportunità: e noi lo stiamo facendo sostituendo puntualmente chi se ne è già andato. In più stiamo anche lavorando nell’ambito delle relazioni, proprio per armonizzare i rapporti sul luogo di lavoro: un intervento nuovo a questo Comune».
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