Fino a 42mila visitatori al giorno per Christo: rischio ingorghi
The Floating Piers di Christo è un’opera destinata a cambiare per sempre la percezione del Sebino, anche se sarà visitabile per un periodo limitato.
In quei giorni, però, tra il 18 luglio e il 3 luglio, non sarà solo l’arte a fare da protagonista sul lago, ma anche le questioni logistiche.
Lo si è visto domenica scorsa, quando sembrava primavera inoltrata e il Basso Sebino è andato in tilt: viaggiare in auto sulle sponde del lago, sia quella bresciana, sia quella bergamasca, è stata in alcuni casi una vera e propria odissea con coda polemica nei giorni successivi sui social network.
Se basta il sole fuori stagione a creare questo caos, cosa succederà durante l’apertura della passerella (dal 18 giugno al 3 luglio)? Se lo domandano in tanti e il quesito non fa dormire sonni tranquilli a sindaci e forze dell’ordine.
Ecco perché «The Floating Piers srl», la società a cui Christo ha affidato l’attuazione del suo sogno, ha scelto Systematica, la società che ha lavorato per Expo 2015, per realizzare un modello in grado di prevedere l’afflusso dei visitatori e i loro spostamenti. Systematica ha previsto che arriveranno da 28mila a 42mila persone al giorno, provenienti principalmente dalla Franciacorta sfruttando le autostrade A4 e A35 e la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo.
Sul fronte della sicurezza servono ancora diverse settimane di tempo per concludere la stesura del piano, mentre per quanto riguarda la mobilità siamo ormai alla definizione dei dettagli: il tavolo è coordinato dal sindaco di Pisogne, Diego Invernici, che venerdì ha incontrato la polizia stradale di Brescia.
«Per quanto riguarda le strade - annuncia il sindaco - la novità è che i Comuni di Sulzano e di Sale Marasino, a cui potrebbero aggiungersi altre realtà limitrofe, hanno deciso di istituire una zona rossa e una zona gialla. La zona rossa sarà a Sulzano, proprio a ridosso dell’ingresso della passerella, e la zona gialla si estenderà a sud verso Iseo e a nord comprenderà anche Sale Marasino». La strada rivierasca sarà dunque chiusa.
La chiusura al traffico del lago non riguarda la sponda bergamasca, «dove - sottolinea il sindaco di Pisogne - non c’è una strada alternativa a mezza costa come da noi. Ecco perché Systematica ha sconsigliato di “chiudere” tutto il lago».
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