Erbusco: si sistema il distributore, riaffiora la strada romana

Un’antica strada romana, un nuovo distributore di benzina e (forse) il primo Starbucks bresciano. Tutto in un fazzoletto di terra. Un triangolo incastonato tra la rotatoria Bonomelli, uno degli snodi viabilistici più trafficati dell’Ovest Bresciano, il centro commerciale Le Porte Franche e la collina di Villa Pedergnano, al centro del progetto della Franciacorta Concert Hall.
Sono giorni intensi in questa estrema propaggine sudorientale di Erbusco, al confine con Rovato e Cazzago San Martino. Durante i lavori per il rifacimento del distributore Q8 sono stati ritrovati alcuni resti archeologici, risalenti al periodo romano e alla successiva epoca medievale. Niente che non fosse già nelle carte della Soprintendenza alle belle arti e paesaggio per le province di Brescia e Bergamo: altri resti erano stati infatti ritrovati, a pochi passi, negli anni Cinquanta, durante i lavori del primo distributore. A un centinaio di metri c’è inoltre quel che resta di un’antica villa romana e di una cisterna. L’interesse della scoperta attuale (una strada acciottolata larga circa sei metri, più volte rifatta nel corso dei secoli, con grossi massi laterali a delimitarne l’andamento) sta nel possibile collegamento con i ritrovamenti di pochi giorni fa in via Milano a Brescia.

L’ipotesi è che si tratti della stessa strada – l’antica via Gallica – che collegava le due città, con innesti verso Bergamo, lago d’Iseo e la Valle Camonica. Si è deciso di conservare i ritrovamenti «in situ». Vale a dire mappando il tutto e ricoprendo le scoperte.
Progetti. Nella stessa area potrebbe trovare casa il primo Starbucks del Bresciano. A dirlo la stessa proprietà, che a ottobre ha ventilato al Comune una variante, con riferimento alla possibile apertura della nota catena Usa di caffè. La variante ufficiale, causa anche pandemia, non è ancora stata presentata. Possibile che se ne riparli in primavera. Chi è già sul piede di guerra è il comitato No Porte Franche 2. «La strada romana – si legge in una nota – si trova ora sotto un plinto su cui sorgerà una torre pubblicitaria alta 18 metri: sparirà così il primo gradevole scorcio paesaggistico che si vede uscendo dal casello A4 di Rovato, nel cono ottico di quella collina che vorremmo salvaguardare dalla Franciacorta Concert Hall. Il nostro territorio non ha bisogno di altro cemento».
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