Due corti antimafia del Falcone vincono il Premio Garofalo

Quattro studenti dell'istituto di Palazzolo ottengono primo e terzo piazzamento al concorso in ricordo di Lea Garofalo
Per non dimenticare la morte violenta subita da Lea Garofalo a Milano
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L’Istituto Falcone di Palazzolo si aggiudica primo e terzo premio al concorso nazionale in memoria di Lea Garofalo, vittima della ’ndrangheta.

Il primo premio è stato appannaggio del gruppo composto da Stefano Fineo (di Palazzolo) della classe 5° G, Lucia Barzan (di Cologne) e Lucrezia Danesi (di Erbusco) di 3° D, coordinati dalla docente Anna Francesca de Finis, che nei giorni scorsi hanno ricevuto il riconoscimento all’Istituto Algeri Marino di Casoli (Chieti), dove si è svolta la giornata conclusiva della seconda edizione del Premio Garofalo, a cura dell’associazione antimafia e antiusura Dioghenes. 

Il progetto

I tre studenti bresciani hanno presentato il proprio cortometraggio «Il coraggio della paura», che la giuria presieduta da Marisa Garofalo, sorella di Lea, ha ritenuto meritevole per «la singolare originalità del prodotto». Inoltre, anche la terza classificata è risultata essere alunna del Falcone: parliamo di Ravneet Kaur, rovatese della 5° P, che ha realizzato l’elaborato «Diversamente unica».

La giuria ha apprezzato «la spiccata sensibilità nel raccontare una storia di ribellione alla criminalità organizzata, intrecciata con molte storie di soprusi, angherie e violenze sulle donne». 

Gli studenti bresciani, emozionati ed entusiasti, hanno ringraziato il loro dirigente scolastico Alberto Lazzaroni e hanno spiegato che l’ispirazione per la loro produzione è stata la testimonianza toccante di Marisa Garofalo ascoltata nel corso di un evento di legalità organizzato a maggio al Falcone. La cerimonia di Chieti è stata arricchita da testimonianze di Tonino Braccia (superstite strage di Bologna), Fortunato Zinni (superstite piazza Fontana), Brizio Montinaro, fratello di Antonino (poliziotto ucciso a Capaci), Luigi de Magistris (ex sindaco di Napoli), Roberto di Bella (magistrato) e del giornalista Rai Pino Finocchiaro.

Lotta alle mafie, a criminalità, omertà e usura: sono i temi portati avanti da questo premio che a breve promuoverà la sua terza edizione, dedicata ancora alle scuole italiane e finalizzata alla costruzione, sin dalle giovani generazioni, «della cultura della legalità attraverso l’insegnamento della testimone di giustizia Lea Garofalo, uccisa dalla ’ndrangheta a Milano nel 2009». 

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