Dopo oltre un secolo via i tre ippocastani della Vecchia Pieve
C’è grande amarezza a Palazzolo per la rimozione, purtroppo necessaria, dei tre ippocastani che da oltre un secolo svettano accanto alla Vecchia Pieve. Cominciati lunedì, i lavori per il taglio degli alberi sono stati completati e hanno cambiato il volto della piazzetta laterale della più antica chiesa di Palazzolo, posta all’angolo della via Bissolotti che sale verso la Torre del Popolo.
A rendere note le ragioni di questa doverosa ma sofferta decisione è stata la Parrocchia di Santa Maria Assunta, che nelle scorse settimane ha fatto di tutto pur di salvare le piante, giudicate però da tutti gli esperti interpellati come malate e non guaribili.
La vicenda ha la sua origine solo una decina di giorni fa quando accidentalmente si è staccato ed è caduto a terra un enorme ramo, che fortunatamente non ha fatto danni, ma ha messo in allarme molte persone in centro storico. Per precauzione, dopo l’intervento dei vigili del fuoco, la Parrocchia con la collaborazione del Comune ha chiuso l’area e disposto un accertamento sulle tre piante.
Settimana scorsa urgentemente è stato effettuato un sopralluogo da parte di uno studio di agronomi e dalla perizia consegnata è emersa la pericolosità delle tre piante e la necessità di un immediato abbattimento. L’operazione, a carico della parrocchia, è stata eseguita dauna ditta florovivaistica locale, che ha già capitozzato le piante e le ha poi tagliate a livello del suolo.
«Purtroppo non c’era modo di salvare le tre piante e la priorità della Parrocchia è mettere in sicurezza l’area di sua proprietà aperta al pubblico e l’adiacente via Bissolotti - si legge in una nota della Parrocchia -. Più avanti si valuterà, anche in base alle disponibilità economiche, di eliminare le radici dei tre ippocastani per trovare spazio per tre nuove piantumazioni».
Non sono naturalmente mancate le lamentele di alcuni cittadini, la maggior parte dei quali ha però manifestato un sentimento di rammarico più che di protesta. I pericoli per la sicurezza di pedoni e auto erano giustificati e a detta degli agronomi non c’era alternativa.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato