Dopo cinque mesi col coronavirus don Gigi è tornato a casa

Il parroco di Passirano era ricoverato da inizio marzo, ora è a Marone: «I miracoli accadono»
DON GIGI: "HO SCONFITTO IL COVID"
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«Sono l’esempio vivente di come, ancora oggi, i miracoli possano accadere». Don Luigi «Gigi» Guerini ha commentato così ieri il suo rientro nella casa familiare di Marone dopo la sua esperienza con il Covid-19, durata oltre cinque mesi.

Oggi don Gigi porta con sé qualche cicatrice in più e 22 kg in meno («meglio che andare dal dietista» ha commentato sorridendo il parroco di Passirano), ma il peggio è passato e potrà proseguire la riabilitazione dalla sua abitazione vista lago. «Ho rischiato di morire almeno cinque volte – racconta con un filo di voce don Gigi, classe ‘58 -. Da quella che sembrava una sorta d’influenza tutto è precipitato in breve tempo, con un primo arresto cardiaco a Iseo e altri quattro episodi dai quali sono riuscito a sopravvivere miracolosamente».

Don Gigi, parroco a Passirano, Monterotondo e Camignone, ha accusato i primi sintomi simil-influenzali ad inizio marzo. Visto l’aggravarsi delle sue condizioni era stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Iseo. Dopo una buona risposta alle cure, è giunto l’improvviso peggioramento il 13 aprile (Pasquetta), con il conseguente trasferimento al reparto di terapia intensiva nell’ospedale San Gervasio di Monza. «Sono rimasto per oltre un mese in terapia intensiva – racconta ancora don Gigi -. Il momento più duro è stato quello legato ad un blocco renale e alle difficoltà che tutti gli organi avevano nel lavorare correttamente». Attimi terribili, superati grazie ad un fisico roccioso, forgiato da tante escursioni sui sentieri delle amate montagne, e una fede incrollabile.

Anche le prime settimane di recupero sono state difficili (trascorse al Centro Spalenza Don Gnocchi di Rovato), con una emorragia intestinale che ha colpito il già provato fisico di don Gigi, un’ulteriore prova di forza (e di fede) per il parroco passiranese. «Ho ricevuto la visita del vescovo Pierantonio Tremolada a Monza e a Rovato – conclude don Gigi – e ho sentito forte l’abbraccio di tutti». Per l’abbraccio reale di Passirano ci sarà da aspettare ancora qualche settimana, con don Gigi che potrà, per ora, «solo» salutare dal balcone («un po’ come il Papa da San Pietro» ha ironizzato il religioso) i tanti amici che stanno passando a trovarlo. «La nostra comunità è felicissima per le dimissioni dalla riabilitazione – sottolinea il sindaco di Passirano Francesco Pasini Inverardi - e augura a don Gigi una pronta e vigorosa guarigione, attendendo con affetto il suo rientro in parrocchia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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