Dopo 135 anni, le suore se ne vanno da Castegnato

Domenica mattina il grazie della comunità alle 75 sorelle che devono trasferirsi a Bergamo
Un momento dei saluti dopo la messa nella parrocchiale - © www.giornaledibrescia.it
Un momento dei saluti dopo la messa nella parrocchiale - © www.giornaledibrescia.it
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Una comunità tutta unita per salutare le sue suore. Dopo oltre un secolo la storia delle «Suore di carità delle sante Capitanio e Gerosa» (o suore di Maria Bambina) a Castegnato sta per finire, con i compaesani che hanno voluto far sentire con forza il proprio affetto alle religiose, affollando la parrocchiale domenica mattina per la messa delle 10.30, momento ufficiale per questo saluto alle 75 suore ancora presenti nella struttura di via Palestro.

Un abbraccio tanto caloroso che non ha lasciato indifferenti le suore di Maria Bambina, a partire dalla madre superiora: «La comunità ci ha fatto sentire in questi giorni, ma non solo ovviamente, una vicinanza incredibile - ha commentato suor Oliva Beretta -. Una comunità che è cresciuta assieme alle suore di Maria Bambina e viceversa. Per questo la nostra storia assieme non potrà finire: è nel nostro dna e in quello dei castegnatesi».

Un cammino insieme, quello delle suore e del paese, che ha lasciato, come detto giustamente da suor Beretta e dal parroco don Fulvio Ghilardi a più riprese, «un segno profondo», in particolare con la nascita dell’ente morale Regina Margherita e il suo servizio di scuola per l’infanzia (dove peraltro si è tenuto un aperitivo di saluto). La motivazione di questo saluto obbligato alle 75 suore è da ricercare nella presenza sempre più scarsa delle religiose per il calo di vocazioni, oltre alle difficoltà nella gestione di una struttura mastodontica da ben 15mila metri quadri di superficie (5 mila delle quali di superficie lorda di pavimento, comprendenti due chiese), peraltro bisognosa di numerosi interventi di ristrutturazione.

Proprio gli edifici che compongono il complesso saranno nei prossimi mesi al centro di ragionamenti sul futuro, con la speranza che possano essere ancora centrali per la comunità. La storia della bella struttura, eretta in principio come «Conservatorio delle cittelle» alla fine del 1600 e pilastro fondante per la crescita di Castegnato, si lega alle suore di carità dal 1884. In quegli anni la congregazione trasformò in modo profondo l’antico conservatorio, ampliandone la volumetria.

Da oltre un secolo le suore (300 circa per larghi tratti della storia castegnatese) vivono la realtà comunitaria in modo profondo, creando anche un frequentatissimo ambulatorio medico all’interno della struttura. Una storia lunga e ricca, che ha fatto crescere l’affetto (ricambiato) della comunità castegnatese per le suore, che proseguiranno la loro storia lontano (in un complesso a Bergamo o, per le suore più giovani, in altre strutture operative della congregazione), ma vicine con il cuore alla loro Castegnato.

 

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