Don Ernesto, il parroco di Rodengo che salvò la vita agli ebrei
Una domenica per riaccogliere don Ernesto Bozzoni, al servizio della comunità di Padergnone per ben 49 anni e uomo di fede da candidare come «Giusto tra le nazioni».
Questa domenica nella parrocchia della frazione rodenghese, sarà festa grande proprio per il «ritorno a casa» di don Bozzoni, scomparso nel 2000 a 89 anni, che verrà accompagnato dalla natia Gambara a Padergnone, in una giornata di festa nella parrocchia che ha contribuito a far nascere nel 1969. Proprio in questi giorni di ricordo giungono alcune testimonianze che raccontano particolari inediti di don Ernesto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, con un suo impegno fattivo nel salvare molti ebrei della zona dai rastrellamenti dai nazifascisti.
Testimonianze. «Meriterebbe davvero di entrare nel Giardino dei giusti - conferma Alessandro Ferrari, padergnonese chierichetto ai tempi di don Bozzoni e attivo oggi con la onlus Baobab -. Abbiamo scoperto infatti la sua appartenenza a una rete di religiosi attivi nel cercare di salvare le persone d’origine ebrea dal passaggio dei nazifascisti. Don Ernesto era così, uomo di poche parole abituato a parlare con i fatti».
A conferma delle testimonianze che giungono oggi da Rodengo Saiano c’è anche uno scritto della gussaghese Rinetta Faroni «Brevi di storia», nel quale si racconta come la nipote del dottor Arturo Levi Minzi (personalità di spicco di Gussago e medico che fu allontanato nel ’40 dalla sua professione dai sindacati fascisti), Clarice, venne nascosta per mesi da don Bozzoni nella casa parrocchiale (in realtà la Parrocchia venne creata ufficialmente nel 1969) di Padergnone. Questo aspetto inedito è solo uno degli aspetti del servizio sacerdotale di don Bozzoni, giunto a Padergone nel 1937 a soli 26 anni. Il suo impegno nel paese franciacortino durerà sino al 1986, con un impegno costante che portò (tra le altre cose) alla costruzione di un teatro, di un campo sportivo per i ragazzi e di una scuola materna. Impegno che vuole essere ricordato dai parrocchiani. «La parola d’ordine per la giornata di domenica in onore di don Ernesto è certamente "riconoscenza" - spiegano dalla Parrocchia -. La sua umile dedizione nella assoluta povertà è stata un alto esempio per tutti i padergnonesi, che ancora oggi lo ricordano con gratitudine e affetto. Per queste ragioni il parroco e il consiglio pastorale hanno voluto promuovere la traslazione in mezzo alla "sua gente" dei resti di don Ernesto, che verranno collocati domenica nella chiesa di San Rocco, da lui tanto amata e servita».
Il programma. La manifestazione avrà inizio alle 10.30 nella chiesa parrocchiale. Subito dopo, nella vecchia chiesa di San Rocco, vi sarà la tumulazione delle ceneri di don Ernesto. A seguire si terrà l’apertura della mostra fotografica con le immagini di don Ernesto con la sua gente. Alle 12.30 ci sarà infine uno spiedo comunitario (info e prenotazioni al 3392529330), il cui ricavato verrà utilizzato per il restauro della chiesa di San Rocco.
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