Dieci cuccioli a Natale per il cane che aiutò Amatrice
Davanti al caminetto, ben comoda e accucciata, si offre ai suoi cuccioli nati solo dieci giorni fa.
Moon è un labrador di sette anni, mamma per la seconda volta alla vigilia di Natale: dieci i fagottini (sette maschi e tre femmine) arrivati al termine di un travaglio lunghissimo, «praticamente 24 ore» racconta Piero Peroni, addestratore del gruppo dei cinofili di Ospitaletto.
Nella taverna della sua casa di Rodengo Saiano i cuccioli guaiscono reclamando l’attenzione di Moon, nella speranza di guadagnare un po’ di latte. Nel futuro di almeno uno di loro c’è lo stesso impegno della mamma: la ricerca di persone in scenari di soccorso. Moon è uno dei cani in forze al gruppo Ucis di Ospiletto, inviata ad Amatrice devastata dal terremoto lo scorso agosto.
Insieme a Piero, il suo conduttore, e ad altre unità cinofile bresciane, ha setacciato la zona rossa attorno al campanile alla ricerca di persone da estrarre dalle macerie. Ogni giorno, per quattro giorni, hanno fiutato tracce. «È stata un’esperienza emotivamente pesante - racconta Piero -, il livello di distruzione era più alto rispetto all’Aquila, dove ero stato con Rex, il pastore tedesco che avevo prima di Moon».
«È un caterpillar - continua Piero -, quando arriviamo al campo per l’addestramento non si risparmia mai». Tra i cuccioli, una seguirà le orme non solo di mamma ma anche di papà, pure lui del gruppo Ucis di Ospitaletto. «Si chiama Benny e ha due anni» aggiunge Piero. Da lui la piccola, ancora senza nome, ha preso il colore nero, dalla mamma erediterà l’istinto della ricerca.
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