Delitto di Erbusco, 60 coltellate per 1.000 euro di debito
Hanno ucciso per mille euro. Per non saldare il debito con la vittima dal quale avevano comprato marijuana, mai pagata.
Manuel Rossi, 28 anni, e la fidanzata Giulia Taesi, 21, coppia di Adro, sono in stato di fermo dalla notte scorsa, accusati dell'omicidio di Riadh Belkahala, tunisino di 48 anni, ucciso a Erbusco, nella serata di martedì 12 aprile con 60 coltellate.
«Ho fatto tutto io» ha detto Manuel Rossi, assumendosi le responsabilità. Lui è in carcere, disposti invece gli arresti domiciliari per la fidanzata. I due sarebbero arrivati sul luogo del delitto, la buia via Manzoni tra le campagne di Erbusco, sulla stessa auto del tunisino e sarebbero scappati a piedi dopo averlo brutalmente ucciso.
A loro gli inquirenti sarebbero arrivati grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza installate in strada: si vedrebbero proprio i due fidanzati correre per allontanarsi dal cadavere. Al momento dell'arresto Rossi ha consegnato anche l'arma usata per sferrare le 60 coltellate. Ancora non è chiaro se abbia portato il coltello da casa o se invece lo abbia strappato dalle mani della sua vittima. Particolare non da poco per chiarire se vi sia stata la premeditazione del gesto.
L'interrogatorio di convalida del fermo è previsto nelle prossime ore.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato